La battaglia delle denominazioni non risparmia neanche l’aceto balsamico di Modena. Se i consorziati della Dop “Aceto tradizionale balsamico di Modena” possono dormire sonni tranquilli, altri produttori modenesi che chiedono invece il riconoscimento dell’Igp, sono sul piede di guerra contro il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, reo, secondo loro, di aver presentato all’Unione Europea una proposta di riconoscimento della nuova denominazione, che permetterebbe, qualora fosse accettata, di produrre il prezioso condimento con mosti provenienti da ogni parte del mondo, e non solo dal territorio originario.
De Castro dal canto suo, ha risposto che l’origine delle materie prime è legata soltanto alle denominazioni Dop e non dalle Igp, e sostiene inoltre che “il disciplinare pubblicato nella Gazzetta ufficiale europea del 6 luglio scorso, corrisponde fedelmente al testo sottoscritto dai consorzi di tutela il 27 novembre 2006. Queste le opposte posizioni, anche se Bruxelles ha lasciato intendere che l’obiettivo di chi chiede l’Indicazione Geografica Protetta potrà essere raggiunto anche con una sorta di autoregolamentazione dei produttori.
Ma, intanto, mentre la querelle continua, districarsi tra sigle e siglette diventa sempre più difficile per il consumatore finale.
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