Il vino corre sui treni … A differenza del passato, però, quando diversi ettolitri di prodotto indifferenziato partiva alla volta dei territori più vocati della penisola e anche oltre (quanti grandi vini francesi sono stati “rinforzati” con i vari Aglianico, Montepulciano e Nero d’Avola?), potrebbero essere le migliori bottiglie di qualità del bel Paese a riempire vagoni e sale ristoranti dell’articolata rete ferrata italiana. Dopo la sfida della sicurezza e quella della puntualità, sembra infatti che i tempi siano maturi per parlare di ristorazione e prodotti di qualità sui treni tricolore, col vino protagonista di una carta nazionale in movimento.
“Le Ferrovie possono rappresentare un volano importante per i prodotti agroalimentari di qualità - spiega il presidente di Trenitalia, Innocenzo Cipolletta, sentito da www.winenews.tv - visto che disegnano un percorso che attraversa tutti i territori. Insomma, il treno è un vero e proprio strumento di conoscenza”.
E chissà che in futuro non si riesca a parlare di carte dei vini regionali, per chi viaggia in treno: “è un’idea percorribile, tra l’altro chi viaggia in treno, a differenza di chi si sposta in automobile, un bicchiere di vino se lo può anche concedere”.
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