La Tunisia sta scoprendo una nuova forma di turismo, quello legato al vino: sono sempre di più gli imprenditori tunisini dei settori enologico che stanno lanciando pacchetti turistici che permettano loro di promuovere il loro vino e di far conoscere questa nuovo aspetto del paese ai visitatori, aprendo anche le porte a possibili accordi commerciali con le grandi case vinicole europee.
L’idea sta raccogliendo consensi visto che le cantine di Grombalia, Bouargoub, Tebourba, Mornag e Kelibia stanno già ricevendo numerose prenotazioni da gruppi turistici. Ai visitatori vengono offerti pacchetti con degustazioni di vini ma anche di gastronomia che contribuiscono a far conoscere i prodotti dei antichi vigneti tunisini che solo ora stanno però scoprendo la loro anima esportabile. I tour operator tunisini stanno ora lanciando anche dei pacchetti di trekking legati ai percorsi del vino che prevedono anche visite ad antichi castelli e musei oltre che alle cantine più celebri.
L’esempio che la Tunisia (paese di religione musulmana sunnita al 99,5%) cerca di imitare il modello della Francia, regina del settore in Europa con i suoi 7 milioni di turisti legati all’enologia che ogni anno visitano il paese, e forse anche un po’ quello dell’Italia (con 5/6 milioni di enoturisti).
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