Grido d’allarme dai produttori di Barbera: nella prima annata con il marchio docg (denominazione di origine controllata e garantita), sono forti le giacenze ed i prezzi poco remunerativi alimentano le tensioni dei produttori. L’sos arriva dalla Confagricoltura Piemonte, e della Coldiretti, che pur non condividendo gli allarmismi sono preoccupati dall’andamento del mercato. La notizia su una possibile “svendita” delle giacenze è apparsa oggi su settimanale locale “La Nuova Provincia”.
“Ci sono - commenta Andrea Faccio, responsabile del comparto vini per il Piemonte di Confagricoltura - 120.000 ettolitri di giacenze nelle cantine, pari a 16 milioni di bottiglie. Il rischio che incombe è quello di arrivare a prezzi da svendita e di inflazionare il mercato. Si potrebbero trovare vini a prezzi bassissimi sugli stessi scaffali a fianco di altre molto più care, con l’immaginabile sconcerto dei consumatori”.
Più cauta Secondo Rabbione, vice direttore della Coldiretti di Asti: “stiamo facendo le verifiche con le cantine. La Barbera soffre, da anni, di prezzi di vendita troppo bassi e ci sono forti giacenze, ma certi allarmismi mi sembrano esagerati”.
La produzione della Barbera d’Asti, nel 2007, è stata pari a 282.523 ettolitri, quella della Barbera del Monferrato di 85.703 ettolitri, della Barbera d'Alba di 93.504.
Fonte: Ansa
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