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LA DIETA MEDITERRANEA METTE D’ACCORDO CENTRO-DESTRA E CENTRO-SINISTRA. PLEBISCITO IN AULA AL SENATO: “SI A PATRIMONIO DELL’UNESCO”. COS’E LA DIETA MEDITERRANEA. CONFAGRICOLTURA: VALORIZZA LA NOSTRA CULTURA, MA ANCHE IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE ...

Italia
Una classica tavola italiana

Rapporti tesi, scontro istituzionale, l’opposizione che abbandona l’Aula: dopo giorni di tensione per la norma blocca-processi, tutto dimenticato per una mattina al Senato della Repubblica. Maggioranza e opposizione si sono ritrovati uniti attorno alla buona tavola, a quell’indiscutibile “parte dell’identità storica e culturale” del Paese, che è il piatto di pastasciutta. E hanno approvato, all’unanimità, la mozione che impegna il governo a portare avanti “con grande determinazione” tutte le iniziative necessarie a far diventare la dieta mediterranea patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Gli striscioni sui “buffone” gridati da una parte all’altra, hanno lasciato il posto agli “spaghetti, pollo, insalatina ...” già cantati da Fred Bongusto negli anni ‘70. Niente voto elettronico, ma un’unanime alzata di mani per la mozione presentata dal senatore del Pd Paolo De Castro e sostenuto da oltre 100 sottoscrizioni bipartisan.
Un atto formale per impegnare il governo alla “salvaguardia e valorizzazione” della dieta mediterranea e a portare avanti tutte le pratiche, avviate d’intesa con Spagna, Grecia e Marocco, perché quel regime alimentare entri a far parte della lista dei beni immateriali elevati dall’Unesco a patrimonio dell’umanità.
Il primo impegno chiesto dal Senato all’esecutivo, è quello di presentare il dossier sulla dieta mediterranea all’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, entro la scadenza del 14 agosto.
Un appuntamento da non mancare, perché quel regime alimentare, ha detto De Castro in Aula, “é parte integrante dell’identità storica e culturale del Mediterraneo e opportunità di crescita economica per i Paesi dell’area”. Pasta, pane, frutta, olio d’oliva, pesce, vino, sono “espressione di un intero sistema culturale improntato alla salubrità, alla qualità degli alimenti e alla loro distintività territoriale”.
Nel dibattito in Aula il Governo ha espresso parere favorevole alla mozione e senatori dei diversi partiti sono intervenuti a sottolineare l’importanza della dieta mediterranea. E dopo il voto, tutti al ristorante del Senato, per passare dalle parole ai fatti.

Il commento - Confagricoltura: dieta mediterranea valorizza la nostra cultura, ma anche il sistema agroalimentare
“Esprimiamo soddisfazione per un’iniziativa del Parlamento che va nella direzione della tutela di un modello alimentare tutto italiano e che significa valorizzazione e promozione delle nostre produzioni nel mondo”. Ha commentato così Confagricoltura l’approvazione all’unanimità della mozione parlamentare che impegna il Governo a sostenere la candidatura della dieta mediterranea a “patrimonio culturale intangibile” tutelato dall’Unesco. Si tratta ora, a parere dell’Organizzazione agricola, di completare il lavoro iniziato già un anno fa a partire dalle relazioni sviluppate con gli altri Paesi interessati e, successivamente, con la ratifica da parte del nostro Paese della Convenzione di Parigi.
“La tutela della nostra dieta - commenta ancora Confagricoltura - è tutela della nostra cultura, ma anche del nostro sistema agroalimentare; con risvolti economici notevoli. Se riusciremo nel nostro intento, e speriamo accada quanto prima, ne deriveranno vantaggi per le nostre imprese, che potranno consolidare la già ottima posizione sui mercati mondiali riguardo le produzioni che caratterizzano la dieta mediterranea”.

Il ritratto - Cos’è la dieta mediterranea
E’ stata ideata nel dopoguerra dal nutrizionista statunitense Ancel Keys, già famoso per i suoi studi per l’esercito americano e che ha dato il nome (anzi l’“iniziale”) alla “razione K”, ben nota ai soldati di tutto il mondo.
Ancel Keys si stabilì in Italia, in provincia di Salerno, e ci è rimasto circa quaranta anni prima di morire, recentemente, centenario. Ha trascorso la vita monitorando e comparando abitudini alimentari e condizioni di salute degli abitanti di diversi Paesi, tra cui l’Italia e dimostrando le virtù dell’alimentazione a base di cereali complessi, ortofrutta, olio di oliva.
Il tutto partendo dal principio, oggi condiviso a livello internazionale dall’Oms, che una dieta come quella adottata in alcune zone del mediterraneo (Sud Italia, Grecia e isola di Creta, Spagna, Nord Africa e Medio Oriente) consente di ridurre l’incidenza di importanti patologie quali il diabete, l’ipertensione, ma anche alcuni tipi di tumori e la tendenza al soprappeso.
La dieta mediterranea si basa sulla cosiddetta “piramide alimentare”, che vede alla base prodotti da consumare con maggiore frequenza (i prodotti a base di cereali complessi: pane, pasta, riso, polenta, ortofrutta). La dieta mediterranea comunque è completa in quanto prevede anche il consumo di proteine animali (pesci, compresi quelli di acquacoltura che hanno analoghe proprietà nutritive in termini di poteri antiossidanti, carni bianche e rosse alternate, uova e formaggi) nonché un moderato consumo di vino.
La ripartizione delle sostanze introdotte dovrebbe essere ripartita come segue:
- 55-60% carboidrati;
- entro il 30% grassi, preferibilmente quelli vegetali insaturi;
- 10-15% proteine.
In ogni caso vanno:
- ben proporzionate le calorie assunte;
- preferiti i consumi di cibi ricchi di fibre e di sostanze utili (antiossidanti come i polifenoli ed i carotenoidi - tra cui il licopene, contenuto nei pomodori e molto efficace contro il tumore della prostata - e le vitamine: C, E, ed A);
- privilegiati i prodotti freschi e di stagione e quelli tipici della cultura mediterranea, cucinati secondo le metodologie che la caratterizzano.
In sintesi, tutt’altro rispetto al concetto spesso deteriore e punitivo attribuito al termine “Dieta”.
Quella “mediterranea” è una tipologia di alimentazione che dà piacere per la ricchezza e la qualità dei cibi; che arreca salute e benessere e che tutela il patrimonio storico culturale dei cibi delle nostre Regioni.
L’Italia è il primo produttore mondiale di pasta e di vino. Dopo la California e la Cina, è il terzo produttore mondiale di pomodoro trasformato ed è il secondo produttore di olio di oliva, subito dopo la Spagna.
Con un’incidenza sul totale della produzione mondiale di questi prodotti di tutto rilievo.
La produzione ortofrutticola italiana fresca, al di là della sua incidenza sulla produzione mondiale, fortemente concentrata in pochi Paesi, è la prima d’Europa: circa il 30% dell’ortofrutta europea, infatti, è tricolore.
Questo per affermare che un aumento dei consumi mondiali dei prodotti base della dieta mediterranea anche contenuto, potrebbe favorire notevolmente il sistema agroalimentare italiano.

Il primato - In Italia i meno grassi
Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - sottolinea la Coldiretti - di conquistare il record della longevità con una vita media di 77,2 anni per gli uomini e di 82,8 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.
Ma non solo. In un’Europa dove l’obesità rischia di diventare una malattia sociale, gli italiani si aggiudicano il primato dei meno grassi, con la migliore forma fisica tra tutti i cittadini europei grazie proprio a una alimentazione fondata sulla dieta mediterranea che ha garantito il miglior rapporto tra peso e altezza, calcolato in base a un indice di massa corporea comunitario.
L’italiano con una altezza di 1,681 metri è inferiore di soli un paio di centimetri alla media europea di 1,699, ma ha un peso di 68,7 chili nettamente inferiore alla media comunitaria di 72,2 chili che garantisce il primato nell’indice di massa corporea (peso/altezza) con 0,408 rispetto a 0,425, secondo l’ultima indagine Eurobarometro sulla salute e l’alimentazione della Commissione Europea.

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