Sarà che un motivo speciale per stappare una grande bottiglia di vino si trova sempre, sarà che anche in momenti di crisi economica e finanziaria il vino resta un ottimo bene rifugio (“male che vada puoi sempre berlo”, è la celebre massima dell’avvocato Agnelli), fatto sta che il nettare di Bacco, almeno nelle grandi aste, non conosce battute d’arresto. E così è stato anche per l’incanto dell’11 ottobre a Roma, organizzato da Gelardini & Romani Wine Auction (www.grwineauction.com), in cui sono stati aggiudicati più del 70% dei lotti, per un incasso di oltre 100.000 euro.
A farla da padroni, come sempre, sono stati i grandi francesi: ai primi tre posti della top 10 per valore incassato, si trovano Pauillac un’Imperiale (6 litri) di Chateau Lafite 1998, battuto a 4.312 euro, poi un lotto da 6 bottiglie di Muersault Perriere Coche Dury 2005 a 3.953, e sul terzo gradino del podio una bottiglia di Vosne Romanee Cros Parantoux H. Jayer 1990, assegnato per 3.354.
Tre i lotti italiani che fanno parte dei primi 10: 12 bottiglie di Sassicaia di Tenuta San Guido 1997 a 3.114 euro , al quinto posto, poi al settimo tre bottiglie dei Brunello Biondi Santi Riserva 1955 (ricolmatura nel 2002) a 2.156 euro, e all’ottavo una doppia Magnum di Masseto di Tenuta dell’Ornellaia 1998 a 2.036 euro.
Bene in generale tutti gli italiani: netto è stato l’apprezzamento per tutti i Brunelli di Biondi Santi, grazie anche alla degustazione organizzata dalla casa d’aste nel marzo 2008; i vini di Bolgheri, dal Masseto al Sassicaia, dall’Ornellaia al Messorio, fino al Solaia di Antinori hanno confermato il loro trend positivo; si confermano stabili i grandi vini piemontesi, con in testa griffe come Gaja, Sandrone e Aldo e Giacomo Conterno.
I vini che hanno registrato i maggiori apprezzamenti su base asta sono stati però quelli di Borgogna, particolarmente quelli veramente introvabili come Jayer e Coche Dury rispetto ai più comuni (si fa per dire) cru di Leroy o del Domaine de La Romanee Conti, che, forse, stanno scontando un eccessivo apprezzamento registrato negli ultimi 6/18 mesi.
Mediamente invariate le quotazioni dei premier cru di Bordeaux; continua l’ascesa del Rodano con gli Chateauneuf-du-Pape, resi sempre più appetibili per il loro eccellente rapporto qualità-prezzo-longevità.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025