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“I DISCIPLINARI SONO PATTI TRA PRODUTTORI, SE NON PIACCIONO SI POSSONO CAMBIARE, LAICAMENTE. MA SE CI SONO SIANO PRATICABILI E RISPETTATI, PERCHÉ LE DENOMINAZIONI SONO SEMPRE PIÙ MARCHI COLLETTIVI”. COSÌ DANIELE CERNILLI, DIRETTORE DEL GAMBERO ROSSO

“I disciplinari di produzione sono patti tra produttori, e per questo devono essere rispettati e praticabili”. Daniele Cernilli, condirettore della Guida ai Vini d’Italia di Gambero Rosso e Slow Food Editore e da poco direttore generale del Gambero Rosso, parla così ai produttori italiani dal palco della premiazione dei “Tre bicchieri” 2009, i riconoscimenti assegnati dalla guida dei vini più letta del Bel Paese.

“Se i disciplinari non piacciono più i produttori li possono cambiare, “laicamente”. Ma quando ci sono vanno rispettati, perché sempre più in Italia accade che le denominazioni siano di fatto dei marchi collettivi, e chi non rispetta le regole non è legittimato a beneficiarne”.

Cernilli ha poi sottolineato che “nonostante il momento economico difficile, il vigneto Italia è in salute. Siamo il primo paese esportatore in quantità e valore. E i 339 “Tre bicchieri” di quest’anno, mai così tanti, con ben 55 aziende premiate per la prima volta, lo dimostrano ulteriormente”.

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