Come sta l’Europa del vino? Che ruolo ha il nettare dei Bacco nei consumi dei cittadini dell’Unione? Le nuove regole comunitarie sono un’opportunità o un ostacolo per il settore? Le risposte sono di scena il 22 e 23 ottobre a Tours, nel convegno “L’Europa e il Vino”, promosso dall’associazione “Val de Loira”, che fa parte di Vitour, l’organizzazione che riunisce i siti dell’Unesco particolarmente legati al vino. A rappresentare l’Italia ci sarà il Brunello, con Hubert Ciacci, apicoltore e produttore di Montalcino (“Villa I Cipressi”), dal momento che il territorio di Montalcino rientra nella Val d’Orcia, che è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Montalcino sarà protagonista, insieme ad altri territori d’Europa, della tavola rotonda “Paesaggi vitivincoli, identità da preservare”, il 22 ottobre, e il Brunello sarà al centro, insieme agli altri vini prodotti nei siti Unesco d’Europa (da quelli della Loira e di Saint- Émilion in Francia, a quelli della Valle del Reno in Germania, da quelli dell’Alto Douro in Portogallo al Tokaj dell’Ungheria), di un workshop di degustazione e presentazione del “World Heritage European vineyards”, di scena il 23 ottobre. Tra i personaggi del convegno, oltre ai rappresentati delle organizzazioni vinicole dei Paesi europei, anche Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, il Ministro dell’Agricoltura della Bulgaria Miroslaw Naydenov e l’ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Francia, Janez Sumrada.
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