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Sondaggio Winenews-Vinitaly: il 79% degli appassionati del buon bere trascorrerá almeno un weekend d’autunno in giro per cantine (tra le mete preferite langhe, chianti classico e franciacorta). ma 2 su 3 bocciano l’accoglienza
di Eleonora Ciolfi

Trascorrere un week-end d’autunno in giro tra le tante cantine del Belpaese, con la famiglia o con gli amici, per assaggiare i propri vini preferiti direttamente dal produttore, scoprire nuove etichette, acquistare bottiglie da stappare durante le cene invernali e godere della gastronomia del territorio, che in questa stagione vede protagonisti funghi e castagne: ecco l’obiettivo del 79% degli eno-appassionati che hanno risposto al sondaggio di www.winenews.it, uno di siti più cliccati dagli appassionati italiani, e Vinitaly (www.vinitaly.it), appuntamento enologico di livello internazionale. Tra le mete preferite degli amanti del buon bere ci sono in pole position Langhe, Chianti Classico e Franciacorta. Ma l’inchiesta, a cui hanno risposto 1.298 enonauti, ovvero appassionati di vino & web, dimostra che ben il 65%, ovvero due su tre, boccia l’offerta eno-turistica - intesa come accoglienza in cantina, visite guidate, degustazioni in loco - delle aziende del vino italiano, non ritenendola adeguata alle esigenze dei visitatori.

Sono il 79% gli appassionati che hanno in programma un week-end o un breve viaggio in un territorio del vino in Italia nei prossimi mesi, a fronte di un 21% che invece resterà a casa o sceglierà altre destinazioni. In particolare, le mete più gettonate per una vacanza all’insegna del wine & food in questo periodo sono le Langhe (30%) e il Chianti Classico (25%), seguiti da Franciacorta (8%), Montalcino (7%), Alto Adige (6%), Montefalco, Trentino e Sicilia, due regioni che rappresentano una sorta di “macro-territori”. E ancora la Toscana con San Gimignano e Montepulciano, seguite da Asti in Piemonte.

Visitare una cantina in vendemmia è uno dei desideri più diffusi tra gli appassionati: il 56% di chi ha risposto ha intenzione di fare un week-end (o lo ha già fatto) proprio per la raccolta dell’uva, per vivere in prima persona i ritmi, i profumi e le magiche sensazioni di questo periodo, a fronte di un 44% che invece sceglierà un altro periodo.

Gli eno-appassionati si rendono conto, infatti, che ricevere turisti durante la vendemmia può rappresentare una difficoltà e un intralcio per il produttore: la raccolta dell’uva è il momento più delicato dell’anno, in cui tutti i dipendenti sono coinvolti, e non tutte le cantine riescono a star dietro ad eventuali visitatori. Questo vale in particolare per le piccole realtà, mentre le grandi aziende hanno tutto l’anno personale appositamente dedicato all’accoglienza. Insomma, meglio informarsi bene prima di suonare senza preavviso alla porta di un’azienda al momento della raccolta. L’unica maniera intelligente per visitare una cantina nel momento della vendemmia, sostengono gli enonauti, è proprio quella di farla: raccogliere l’uva, sia solo per un giorno - sono molte ormai le cantine che accettano un certo numero di turisti tra i filari - consente di sperimentare un’insolita full immersion nel mondo del vino.

Per l’accoglienza, durante la vendemmia non è adeguata alle esigenze, secondo il 69% di chi ha risposto, a fronte di un 31% che la giudica invece sufficiente: la maggioranza degli enonauti, basandosi sulle proprie esperienze personali, boccia dunque i produttori durante la raccolta, colpevoli di non dedicare tempo e qualità ad eventuali turisti. Ma se ciò è comprensibile al momento della raccolta dell’uva, non lo è durante il resto dell’anno. Eppure il 65% - ovvero due enonauti su tre - di chi ha risposto al sondaggio non giudica adeguata la politica turistica delle cantine italiane, reputandola ancora molto indietro, e certo non al livello di altri Paesi, come Francia o California, in cui l’accoglienza agli eno-turisti è una vera e propria filosofia. Molto può ancora essere migliorato, anche perché le visite in cantina ed i possibili acquisti che ne derivano possono rappresentare un introito aggiuntivo per il comparto vino, impegnato in una difficile crisi congiunturale.

L’identikit degli enonauti che hanno risposto al sondaggio di WineNews? Si tratta di amanti del vino che vantano una grande dimestichezza con le nuove tecnologie ed una quotidiana frequentazione del web. Sono in maggioranza maschi (79%), il 52% di loro ha un’età compresa fra i 30 e i 45 anni, hanno un elevato titolo di studio (l’85% ha conseguito il diploma di scuola media superiore o la laurea) e godono mediamente di un buon livello socio-economico.

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