Sono giovani, maschi, con un livello di istruzione medio-alto, pochi problemi economici e provenienti dalle regioni del Nord Italia. Ecco i nuovi bevitori di alcol a rischio che in Italia sono più di uno su tre tra gli under 24, secondo il rapporto nazionale “Passi 2009” dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo i dati, il 56,7% degli adulti tra i 18 e i 69 anni può essere considerato bevitore e il 18% è un consumatore a rischio perché beve alcol al di fuori dei pasti oppure lo consuma in singoli episodi di “binge drinking”. Ma a destare maggiore preoccupazione è il segmento dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Il 36% di loro è un bevitore a rischio, con la percentuale che scende al 25% tra i 25-34enni. Il bere “forte”, poi, è un'abitudine diffusa soprattutto al Nord. Nella Provincia Autonoma di Bolzano i bevitori a rischio sono il 41% rispetto all’8% della Campania. Secondo Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, non si sono valutati correttamente i possibili sviluppi del “binge drinking”, e “non si è tenuto conto delle mode e delle strategie di mercato che le sostengono. Oggi ai nostri giovani - ha detto Scafato all’agenzia Ansa - è stato reso più economico e conveniente il consumo di alcol”.
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