Per i suoi abitanti la terra non è solo simbolo di vita e fonte primaria di ogni alimentazione, ma il prendersi cura dei suoi spazi, dalla semina alla raccolta dei frutti di pari passo con il ritmo delle stagioni, è una pratica che, con il tempo e con il trasmettersi degli usi da una generazione all’altra, assume il senso universale della quotidianità. E allora recuperare la quotidianità perduta può voler dire anche ripartire dalla riscoperta del valore etico della terra. Succede in Abruzzo dove nei territori duramente colpiti dal terremoto sono sorti “10 Orti per 10 Tendopoli”, grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Slow Food Italia, per permettere alle popolazioni costrette nei campi di accoglienza di recuperare una piccola parte della dimensione del loro vivere quotidiano: a L’Aquila (Collemaggio), ma anche ad Arischia e Camarda, passando per Castelnuovo, Onna, Paganica, Pagliare di Sassa, fino a Pizzoli e San Felice d’Ocre. Il risultato concreto e spontaneo della creazione degli Orti, come occasione di impegno e di socialità per le popolazioni colpite, spiegano i promotori, è stata “la straordinaria gara di solidarietà concreta e spontanea che si è levata nel Paese per dotare ciascun orto delle attrezzature necessarie e del lavoro della terra”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025