Il rumors che circolava da tempo oggi è diventato ufficiale: finisce la “storia” tra Daniele Cernilli e il Gambero Rosso. Una storia lunga un quarto di secolo, iniziata negli anni ’80, quella tra il giornalista enogastronomico romano, riconosciuto come il migliore degustatore d’Italia e unico italiano, peraltro, che la rivista britannica Decanter colloca stabilmente nella sua “Power list”, ovvero la classifica dei 50 personaggi che governano il mondo del vino internazionale (paragonando i “Tre Bicchieri” ai 90 punti di Robert Parker). E proprio i “Tre Bicchieri”, il celeberrimo premio che ogni anno Vini d’Italia attribuisce al meglio dell’enologia italiana, è stata un’invenzione di Cernilli, che è stato curatore di questa che è senz’altro la guida più consultata d’Italia fin dalla sua prima edizione (1987). Curatore storico, quindi, ma anche direttore responsabile nelle edizioni 2010 e 2011, l’ultima che ha firmato. Fra gli artefici del Gambero Rosso rivista, fin dai suoi esordi, nel 1986, ha svolto quasi interamente la sua attività nell’alveo di quello che è diventato il gruppo editoriale del food & wine più importante d’Italia, anche come autore e animatore del canale tematico Gambero Rosso Channel (dal 1999). Unica “digressione” il volume “Memorie di un assaggiatore di vini” edito nel 2006 per Einaudi.
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