Si può viaggiare anche da fermi, con le gambe sotto il tavolo, quando sono i sapori di una cucina ricca e fantasiosa come quella italiana a raggiungerci. Dalla cucina piemontese a quella siciliana, da quella friulana alla sarda, dalla cucina umbra a quella pugliese, passando per i piatti e le prelibatezze di tutte le regioni italiana declinate anche a livello locale - dalle ricette fiorentine a quelle romane e napoletane - dal 2 febbraio al 18 dicembre alla Villa Reale di Fontanafredda, dimora di Vittorio Emanuele II e della Bela Rosin, è di scena “L’Unità nella biodiversità”, 230 cene tematiche preparate da 46 diversi grandi chef di altrettante Province italiane (senza esclusione di regione alcuna) si alterneranno per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia attraverso l’espressione della biodiversità alimentare italiana, grande patrimonio, il cui valore sta proprio in una forte differenziazione (info: www.fontanafredda.it; www.fondazionemirafiore.it).
Sarà una festa del palato, ma anche della lingua (italiana), che nei diversi menu sprigiona tutto il suo potenziale espressivo e manifesta la sua inventiva. Tra la leggerezza di acciughine, bietoline, rosettine e la grazia di passatelli, umbrichelli, casoncelli s’insinua la mole di crostoni, squacqueroni, polpettoni.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025