“La ristorazione rappresenta una fetta significativa del sistema economico europeo sia in termini di imprese che di occupazione e domanda: oltre 1,5 milioni di imprese, sette milioni di occupati e una domanda aggregata di 500 miliardi di euro. Non esistono dunque settori produttivi di serie A e di serie B. Purtroppo i segnali che vengono dai consumi non sono incoraggianti. I dati ci dicono che l’Italia non è immune dal fenomeno, ma proprio la ristorazione può essere l’argine a questa deriva alimentata dalla logica del prezzo più basso. Ecco perché a tutti gli operatori della filiera e ai consumatori stessi lancio l’accorato appello a non abbandonare la strada della qualità”. Sarà questo uno dei passaggi più importanti di Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, nel commentare la ricerca del Centro studi “L’Europa al ristorante: consumi e imprese”, con la quale verrà inaugurata “Sapore 2011”, quattro-giorni della Mostra internazionale dell’Alimentazione, in calendario, dal 19 febbraio, alla Fiera di Rimini.
La ricerca mira ad individuare qual è il valore dei consumi alimentari nell’Unione Europea, se essi rappresentano una voce di spesa di primaria importanza e qual è il loro rapporto con altri tipi di consumo ed anche qual è l’impatto sui nuovi modelli di consumo. Nell’incontro sarà poi affrontato il rapporto fra Italia e altri paesi dell’Unione e dell’Eurozona, lo spaccato riguarderà anche il rapporto fra consumi domestici e consumi fuori casa. La ricerca servirà inoltre a capire se la ristorazione può essere un segmento anticiclico in grado di salvare l’economia trascinandola fuori dalla crisi.
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