“Eataly non si vende, io ne lascerò la guida, e mi girano le scatole a non vendere perché prenderei un sacco di soldi. Ma ho tre figli a cui Eataly piace da morire, e che hanno 32, 28 e 23 anni, e poi un “figlio putativo”, Luca Sebastiano Baffigo Filangeri di Candido Gonzaga che è l’ad, ed è bravissimo, e quei 4 insieme faranno un massacro, apriranno Eataly in tutto il mondo e si compreranno le aziende che oggi magari pensano di comprarci”. Così Oscar Farinetti, a WineNews, ad inizio ottobre annunciava, per la prima volta in assoluto, la sua futura uscita da Eataly. Che ha poi confermato, in queste ore, alla seguitissima trasmissione radiofonica “La Zanzara” di “Radio 24”.
“Io a settembre (2014, ndr) vado via da Eataly, lascio. E lascio in mano a persone che sono più brave di me. Ai miei figli”, si legge in una nota. “Ognuno di noi - ha dei limiti. Anche Renzi - di cui Farinetti è uno dei grandi sostenitori - dirà che in Parlamento si sta 10 anni e punto. Poi si lascia”. Lascerà Eataly, Farinetti, ma non lascerà la scena imprenditoriale, come ha spiegato a WineNews: “Vado a fare un’altra cosa. Vado a vendere abbigliamento, automobili e forniture di altissimo livello, con lo stesso stile di Eataly. È un progetto che si chiama “Green Pea”, e sulle automobili, abbigliamento e mobili ci sarà questo marchio, e la scommessa è che tra tre anni se ne parlerà in tutto il mondo. Come funziona? Prendiamo una maglia fatta da un grande marchio, come Cruciani, per esempio. Sarà esposta così: sopra c’è la foto del prato con le pecore, poi c’è il nome del pastore che le allevate, poi cosa hanno mangiato e come sono state allevate e tosate, come è stata tinta in maniera naturale la lana, in che fabbrica è stata lavorata, come sono pagati gli operai di quelle fabbriche, come è alimentata quella fabbrica, e alla fine tu ti compri una maglia di cui sai tutto, ti compri un’automobile di cui sai tutto, e una cucina di cui sai tutto. Oggi in tanti sono scettici, ma lo erano anche 10 anni fa quando raccontavo la “follia” di Eataly. E oggi Eataly è in tutto il mondo. A marzo iniziamo a costruire questo contenitore straordinario di 11.500 metri che sarà un edificio di rispetto, un museo a cielo aperto di fonti sostenibili, all’ultimo piano ci sarà addirittura una palestra di Technogym dove le persone, pedalando, produrranno energia, ed il 10% del fabbisogno sarò soddisfatto dal frutto della fatica degli umani che voglio dimagrire. Entreranno persone di rispetto che compreranno prodotti di rispetto. Il rispetto sarà rappresentato da questo “pisello verde” che sarà considerato “figo” nel mondo. Il mio obiettivo è passare dal senso del dovere al senso del piacere. Il mio sogno è che tra x anni una bella ragazza dica ad uno “no con te non esco perché non sei figo perché parcheggi in doppia fila, vado con quello che è molto più figo di te, perché parcheggia regolare. Dobbiamo far diventare bello avere rispetto, è il futuro per salvare il nostro Paese, e “Green Pea” viaggia in questo senso”.
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