Crescere in Italia per consolidare l’export è il leitmotiv di una delle griffe più celebri del Chianti Classico, che sul mercato interno ha registrato una crescita del 12%, mentre all’estero le vendite sono arrivate ad un incremento del 16%: ecco il bilancio più che positivo della “trimestrale di cassa” del primo trimestre del 2014 di Rocca delle Macìe.
“Un lavoro continuo e un impegno coerente con la nostra filosofa aziendale, la convinzione nel valore della nostra terra e delle nostre scelte, la fiducia che avevamo posto nei nostri consumatori che ci hanno premiato, continuando a sceglierci” sottolinea il patron Sergio Zingarelli che ha portato Rocca delle Macìe, nel primo trimestre 2014 sul 2013, ad un incremento delle vendite all’estero e, soprattutto, in Italia, in un periodo come questo di forte contrazione nei consumi interni.
“Siamo particolarmente fieri dei risultati raggiunti in Italia. L’attenzione che abbiamo riposto al mercato interno è un concetto che, se per altri può aver vacillato, per Rocca delle Macìe è sempre rimasto molto chiaro e netto, e perseguito senza sosta - dice Zingarelli - per noi, soddisfare i consumatori italiani non è stato un lavoro straordinario, un’esigenza di questi ultimi anni, ma è un impegno che viene da lontano. È per realizzare questo sogno che mio padre ha creato l’azienda vitivinicola, è con questa volontà che noi siamo andati avanti in questi quaranta anni, ormai abbondanti, dalla nascita di Rocca delle Macìe a oggi”.
Dal cuore del Chianti Classico, Rocca delle Macìe continua a produrre vini eccellenti puntando alla valorizzazione del Sangiovese, il suo vitigno di riferimento, e ponendo una cura particolare nel bene più prezioso, il suo territorio. E per ottenere una sostenibilità “possibile e intelligente”, quindi non ideologica ed esibita, l’azienda ha curato ogni forma di investimento utile alla crescita aziendale e ogni necessario sviluppo in termini di tecnologia con modalità che fossero sempre meno invasive. Rocca, inoltre, ha sempre avuto molta cura per la sua immagine, comunicando e raccontandosi, tenendo aperta “la porta di casa”. È per questo che anche se i consumi del vino sono stati penalizzati dall’attuale situazione sia economica che sociale, il mercato ha continuato a rivolgersi a Rocca delle Macìe. “Sono inoltre convinto - conclude Zingarelli - che stare sul territorio di appartenenza ed essere riconosciuto prima di tutto nel mio Paese possa rappresentare la garanzia della qualità e dell’affidabilità che gli acquirenti esteri ricercano in un vino. È difficile che un importatore guardi di buon occhio un prodotto che non abbia riscontro nel suo mercato d’origine”.
Info: www.roccadellemacie.com
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