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Emirates, la compagnia aerea di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai, annuncia di aver investito 500 milioni di dollari in fine wines. L’investimento è stato fatto per fornire, ai clienti-viaggiatori, i migliori vini per le tratte più lunghe

Emirates, la compagnia aerea di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai, annuncia di aver investito 500 milioni di dollari in fine wines. La compagnia, non solo ha comprato i vini, ma ha fatto anche investimenti enoici acquistando le bottiglie en primeur per poi farli invecchiare nella cantina di proprietà in Borgogna, che sembra già conservi 1,2 milioni di bottiglie. A riportarlo è la rivista “The Drink Business”.
“Per noi, il vino è un’esperienza - fa sapere il presidente della compagnia aerea, Tim Clark - i nostri clienti vogliono godersi il vino a bordo, come se fossero in un raffinato ristorante. Non è solo questione di scegliere tra vino rosso, bianco o rosato: i nostri clienti sono invece interessati all’annata, alla storia dell’azienda ... Questo è il motivo perché, un decennio fa, abbiamo deciso di abbandonare il solito approvvigionamento aziendale. Preferiamo acquistare i migliori vini che possiamo ottenere in lotti più piccoli, e offrire ai nostri clienti maggiori opportunità di provare le migliori annate, anche se questo richiede molto più lavoro in termini di logistica operativa, dal caricamento dei voli e aggiornamenti del menu, alla formazione del personale di bordo”.
Ad esempio, i passeggeri di prima classe che volano tra San Francisco e Houston potranno godere di Dom Pérignon Rosé 2003, i passeggeri che volano da Londra Heathrow a Hong Kong International in prima classe possono scegliere tra Dom Pérignon 2004 di August Kessler 2013 Lorchhauser Seligmacher Riesling 2004 Léoville Las Cases, 2005 Château Guiraud e il 1976 Porto Tawny di Graham. Mentre i passeggeri di business class possono sorseggiare Veuve Clicquot, G de Guiraud 2013 e Red Claw Chardonnay 2013 di Mornington Peninsula. Ma c’è anche un po’ di Italia: chi sceglie la rotta New York - Bangkok, potrà assaggiare anche 2010 Sassoalloro Oro 2006 di Jacopo Biondi Santi.

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