Secondo molti, la “Drosophila Suzukii”, particolare specie di quello che conosciamo come “moscerino da frutta”, non è troppo pericolosa per l’uva, visto che preferisce deporre le sue uova in frutti dalla buccia meno resistente, come i lamponi per esempio. Eppure, sembra che in determinate condizioni climatiche, e se presente in numero elevato (nel 2014 le catture sono state 8 volte superiori al 2013), la “Drosophila” possa contribuire notevolmente ad accentuare il marciume acido (malattia causata da lieviti e batteri presenti sulla buccia che attaccano gli acini) su uve dalla buccia più sottile di altre, come la Schiava. Ad evidenziarlo gli studiosi della Fondazione Mach di San Michele all'Adige.
“Ciò che non era stato chiarito fino ad oggi - spiega Claudio Ioriatti - era che la sola deposizione delle uova da parte di Drosophila Suzukii su acini sani, cioè privi di fessurazioni causate ad esempio da pioggia, grandine, insetti, oidio, fosse in grado autonomamente di determinare lo sviluppo di marciume acido”.
“Il marciume acido - ha spiegato Franca Ghidoni - è una malattia della vite che attacca il grappolo ed è causato da lieviti e batteri presenti sulla buccia che in presenza di lesioni fermentano il mosto che può dunque fuoriuscire dall’acino. Gli acini colpiti cambiano colore e si riscontra un forte odore di aceto. Condizioni predisponenti all’insorgenza della malattia sono: abbondanza di precipitazioni a ridosso della vendemmia, lesioni degli acini causate da compattezza dei grappoli, grandinate o altri funghi, piante vigorose che favoriscono condizioni di microclima sfavorevole per i grappoli”.
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