La Toscana del vino si avvicina a grandi passi verso un record storico, con il valore dell’export che, nel 2014, dovrebbe raggiungere i 760 milioni di euro. Premessa decisamente beneaugurante, a pochi giorni dalla “Wine Week” dedicata alle “Anteprime di Toscana”, che presenteranno ad esperti e wine lover le nuove annate delle denominazioni più importanti della Regione. Prima, però, saranno 300 buyer di tutto il mondo ad animare Firenze (13 e 14 febbraio), con “Buy Wine” 2015, l’evento “business to business” by Toscana Promozione, dedicato all’incontro tra il vino toscano e il trade internazionale, un’occasione importante per conoscere le ultime novità che caratterizzano il settore economico del vino, il suo giro d’affari ed i dati economici sull’andamento del mercato nazionale e dell’export toscano, e ancora, i nuovi mercati esteri più promettenti e quelli che, invece, registrano una flessione (www.toscanapromozione.it).
Il sipario sulle ultime annate in commercio si alzerà, quindi, il 14 febbraio, con “Anteprima Chianti” 2015 (www.consorziovinochianti.it), che, a Firenze, svela l’annata 2014 e la Riserva 2013. Il 15 febbraio spazio, ancora a Firenze, in Hotel Baglioni, ai territori emergenti del vino toscano, dai Vini Doc Bolgheri al Morellino di Scansano, dal Montecucco ai Vini Cortona, dai Vini di Carmignano al Valdarno di Sopra Doc, dal Vino Orcia al Bianco di Pitigliano e Sovana, dai Grandi Cru della Costa Toscana alle Colline Lucchesi, fino alla Maremma Doc.
Il 16 febbraio sarà invece la cornice del Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada di San Gimignano ad ospitare l’”Anteprima della Vernaccia” (www.vernaccia.it), con l’Annata 2014 e la Riserva 2013 di 36 produttori del territorio bianchista per eccellenza di Toscana.
Il 17 e 18 febbraio, alla Leopolda di Firenze, spazio alla “Chianti Classico Collection” (www.chianticlassicocollection.it), la degustazione in anteprima delle annate 2014, 2013, della Riserva e Gran Selezione 2012, con la presenza di oltre 140 produttori, dedicata ai professionisti del settore. Il 19 febbraio, in passerella nella Fortezza di Montepulciano, il Nobile 2012 e la Riserva 2011 delle aziende poliziane, protagoniste dell’”Anteprima Vino Nobile di Montepulciano” (www.consorziovinonobile.it). Il 20 e 21 febbraio il gran finale, come da tradizione, è riservato al “Benvenuto Brunello”, che nel chiostro del Museo di Montalcino svela l’attesissima annata 2010 e la Riserva 2009 (www.consorziobrunellodimontalcino.it).
Focus - “Buy Wine” 2015: il mondo incontra la Toscana del vino
Ci sarà tutta la Toscana del vino ad attendere i 308 buyer internazionali che prendono parte all’edizione 2015 di “Buy Wine” (Firenze, 13-14 febbraio), il workshop business to business, organizzato da Toscana Promozione per favorire l’incontro tra la Toscana del vino e il trade internazionale. Per la prima volta, infatti, tutte le province della regione sono rappresentate, per un totale di 280 produttori. Guidano la classifica per territorio Siena e Firenze, rispettivamente con 91 e 80 aziende, seguite da Grosseto (32), Livorno (22), Arezzo(20), Pisa (20), Pistoia (5), Prato (4), Lucca (3) e Massa Carrara (3).
Ma qual è il profilo dei produttori toscani che partecipano a Buy Wine 2015? Nel 77% dei casi si tratta di aziende con meno di 10 dipendenti mentre un 22% ne ha tra i 10 e i 50. Solo 4 quelle che contano tra 50 e 250. Il 72%, inoltre, ha un fatturato entro 1 milione di euro, un altro 26% si colloca nella fascia tra 1 e i 10 milioni e solo un 2% supera i 10 milioni. Di alta e altissima qualità la maggioranza dei prodotti proposti: oltre il 53% delle aziende ha in catalogo vini di fascia alta, lusso o di nicchia. Pur non disdegnando etichette adatte a tutti o di fascia media. Fascia, quest’ultima, su cui si colloca il 21% delle aziende. E solo un 3% ha dichiarato di avere in catalogo solo vini adatti a tutti.
Sul fronte delle quantità prodotte, il 59% si ferma a 1.000 ettolitri di vino per anno, circa il 35% si colloca tra i 1000 e i 10.000 ettolitri e il restante 6% supera i 10.000 ettolitri. A prescindere dalle dimensioni, tutte le aziende di “Buy Wine” sono caratterizzate da una forte vocazione all’export: l’88% è già presente su almeno un mercato, e le esportazioni, nel 24% dei casi, rappresentano oltre il 50% del fatturato. Mentre per un altro 4%, il commercio estero pesa per tra il 30 e il 50%, e solo un 8% delle aziende ha un export che corrisponde a meno del 10% del fatturato annuo.
Sul fronte del mercati di sbocco, se tutte le aziende partecipanti a Buy Wine sono presenti sulla piazza europea, il 64% è anche ben radicato negli Stati Uniti e un altro 24% in Asia. Per tutte, quindi, Buy Wine è l’opportunità per ampliare il numero dei mercati di riferimento: basti pensare che nel 58% dei casi si tratta di produttori che potrebbero, in caso di necessità, aumentare la loro produzione del 50%, mentre il 24% potrebbe incrementarla del 20%, l’8,7% del 10 e solo un 6,7% potrebbe puntare ad +5%.
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