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La Toscana del vino “ha i suoi Dante, Michelangelo e Leonardo”: oggi vini come Masseto “star” delle classifiche internazionali, Sassicaia “re” delle guide e Chianti Classico tra i migliori vini al mondo, consolidano i primati e il genio della Regione

Italia
La Toscana regna anche nelle aste internazionali del vino ...

C’è un Masseto che è la “star” delle classifiche delle quotazioni internazionali, etichetta di culto desiderata dai collezionisti di tutto il mondo; un Sassicaia “re” delle guide italiane, unico vino capace di mettere d’accordo tutti i giudizi delle guide più autorevoli, secondo l’“incrocio” di WineNews; senza dimenticare un Chianti Classico incoronato dalla critica internazionale nell’“Olimpo” dei migliori vini al mondo. Se c’è un modo per tradurre in vino quel desiderio di vivere un’esperienza emozionale di assoluta qualità, alla base, secondo una ricerca Censis commissionata da Ornellaia, peraltro altra etichetta di culto made in Tuscany, forse, è citando questi vini-mito. Gli stessi che, non a caso, per la casa d’aste Sotheby’s, sono simbolo di quel “lusso made in Italy” ricercato dai collezionisti nelle aste internazionali, dove aumentano i vini di pregio e gli italiani superano i francesi per prezzi di battitura. E se c’è stato un tempo in cui la Toscana “pullulava” di menti eccelse, quando Dante componeva le sue rime, Michelangelo scolpiva i suoi capolavori e Leonardo sperimentava le sue invenzioni, oggi, anche la Toscana del vino, protagonista in questi giorni nelle Anteprime dei suoi vini più famosi, ha i suoi “geni”, capaci di far consolidare alla regione i suoi primati.
Secondo la “Top 10 Liv-Ex Power 100 Average Scores” di “The Drinks Business”, prendendo in considerazione il punteggio medio delle ultime cinque annate in commercio di ogni singolo vino, il “Liv-ex Power 100” del 2014 (il benchmark del mercato secondario dei fine wines) è un successo per l’Italia, decretato da un grande vino toscano: il Masseto, che con un punteggio di 97,6, si mette tutti alle spalle. Più in generale, nell’andamento positivo degli indici Liv-ex a cinque anni, la positività dell’“Italy 100” è legata alle performance nella “Power 100” del Liv-ex dei top brand toscani: nel 2014, infatti, in questa speciale classifica, la crescita dell’Italia è esponenziale, con il Sassicaia capace di salire fino alla posizione n. 3 (dalla n. 39 a cui si era fermato solo un anno fa), l’Ornellaia arrivato alla posizione n. 13 (dalla n. 37 del 2013), e con la crescita del Masseto (che passa dalla posizione n. 33 alla n. 25).
Ancora, il Masseto secondo la tradizionale classifica di www.wine-searcher.com , il più seguito portale per la ricerca dei prezzi dei vini, aggiornata a gennaio 2015, è il secondo vino italiano più quotato al mondo, con 682 dollari a bottiglia di media (dietro solo ad un altro “mostro sacro”, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva di Giuseppe Quintarelli, con una quotazione media di 723 dollari a bottiglia), e tra i primi 6 vini ci sono altri due vini icona della toscana enoica, il Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi - Tenuta Greppo, a 561 dollari a bottiglia (ed etichetta italiana che raggiunge il prezzo massimo sul mercato, a ben 45.177 dollari a bottiglia), e il Brunello di Montalcino Riserva di Case Basse di Gianfranco Soldera, a 472.
Nel valzer delle più importanti guide enoiche italiane, poi, l’ormai tradizionale “incrocio” dei migliori assaggi delle edizioni 2015 realizzato da www.winenews.it, l’unico vino a mettere d’accordo tutti è toscano, un vero e proprio mito dell’enologia italiana nel mondo: il Sassicaia 2011 della Tenuta San Guido, unica etichetta del Belpaese ad aggiudicarsi i “Tre Bicchieri” della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, le “Cinque Bottiglie” di Vini d’Italia de “L’Espresso”, le “Tre Stelle” de I Vini di Veronelli, i “Cinque Grappoli” di Duemilavini di Bibenda, il “Grande Vino”, il meglio dal punto di vista organolettico, per Slow Wine di Slow Food, l’inserimento tra i vini migliori nell’indice di piacevolezza per l’Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni e, ancora, il massimo riconoscimento delle due “new entry” nel panorama delle guide tricolore, il “faccino” di “Doctor Wine”, ai vini valutati con 95/100 o più dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2015 di Daniele Cernilli, e le “Quattro Viti”, il massimo di Vitae - La guida vini 2015 dell’Ais-Associazione italiana sommelier.
Guardando ai successi internazionali, anche nella “Top 100” di Wine Spectator, edizione 2015, la “regina” è la Toscana (con 8 vini), e a primeggiare è soprattutto l’esordio più che positivo del Chianti Classico Gran Selezione, la nuova tipologia del Gallo Nero, l’unico vino italiano presente tra i primi 10 vini del mondo (alla posizione n. 6) secondo l’influente rivista Usa, con il San Lorenzo 2010 del Castello di Ama. Ma nella classifica più attesa del mondo enoico, la Toscana, con i suoi vini, è da sempre un’habitué, Regione che, negli ultimi 20 anni, ha dominato la chart in duopolio con il Piemonte, ma facendo meglio. Nell’edizione 2015, dietro alla Gran Selezione del Castello di Ama, si trova il Flaccianello 2011 di Fontodi (posizione n. 14), seguito dal Chianti Classico Riserva 2010 del Castello di Volpaia (21), dal Bolgheri Volpolo 2011 di Podere Sapaio (22), dal Rompicollo 2011 di Poggio al Tufo di Tommasi (31), dal Luce della Vite 2011 (47), dal Bolgheri Superiore 2011 della Tenuta dell’Ornellaia (65), e dal Nobile di Montepulciano Incanto 2010 della Vecchia Cantina (92).
E, tra eredità secolare e continua innovazione, la genialità creativa toscana, è proprio tra i leitmotiv che accompagneranno la Regione Toscana all’Expo2015 di Milano, con Toscana Promozione, tra cultura, arte, enogastronomia, paesaggio e business.

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