02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

Dal Testo Unico del Vino all’internazionalizzazione, dal ruolo del vigneto nel paesaggio agli accordi internazionali: a Vinitaly, i protagonisti del vino in “Gli scenari di una filiera: il futuro del vino fra sostenibilità e nuove sfide globali”

Italia
Il Ministro Martina firma accordo sulla tutela del vino made in Italy con eBay

Consapevolezza, contemporaneità e coerenza: ecco le linee guida che il mondo del vino, riunito nel talk show “Gli scenari di una filiera: il futuro del vino fra sostenibilità e nuove sfide globali”, di scena a Vinitaly (a Verona fino al 25 marzo, www.vinitaly.com), dovrà seguire per vincere le sfide della modernità. A dettarle è il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, che ha sottolineato l’importanza del passaggio che sta vivendo la filiera, alle prese con l’atteso Testo Unico del Vino, “sul quale lavoriamo tutti insieme affinché offra soluzioni veloci ed efficaci sulle tate questioni ancora sul tavolo, dai diritti d’impianto al ruolo del vigneto, non solo a livello economico, ma anche culturale e paesaggistico, assolutamente centrale ma troppo spesso criticato senza ragione, come accaduto recentemente in Veneto ed in Toscana (con la discussione del nuovo Pit, ndr). La politica - spiega Guidi - è giusto che detti le linee guida sullo sfruttamento del territorio, a patto che riconosca l’importanza del vigneto”. Valore culturale sottolineato anche dal presidente Cia - Confederazione Italiana Agricoltori Dino Scanavino: “il vigneto ha un enorme valore culturale e paesaggistico, e dobbiamo impegnarci per porre fine all’abbandono della viticoltura collinare, anche perché sono anni che stiamo perdendo superfici vitate, e non è un bel segnale”.
Ma la sfida più importante, resta quella da vincere sui mercati, come raccontano i numeri snocciolati dal presidente della Uiv - Unione Italiana Vini, Domenico Zonin: “per renderci conto del peso dell’export, dal 2000 ad oggi la crescita è stata del 106%, meglio di qualsiasi altro settore dell’agroalimentare. Il Prosecco, in Usa, tra il 2007 ed il 2014, è passato da un valore di 102 milioni di dollari a 242 milioni, mentre in Uk le spedizioni di vino fermo sono passate dai 196 milioni di sterline del 2007 ai 404 milioni del 2014, ed in Russia siamo passati da 56 milioni di euro a 198, superando - dice Zonin - in diversi Paesi il nostro concorrente storico, la Francia. Oggi, però, siamo di fronte ad enormi cambiamenti, con l’Europa che beve sempre meno, ed i Paesi che continuano a crescere che stanno imparando a fare vini di qualità. Per questo, una misura come quella dell’Ocm diventa fondamentale, specie se usata bene, perché è in grado di raddoppiare le risorse che l’azienda stanzia abitualmente in marketing. L’unico rilievo che ci sentiamo di fare al mondo della politica, è che l’attuale redistribuzione, che prevede un 70% delle quote di fondi regionali e solo un 30% di fondi nazionali, non permette di sfruttare appieno le risorse, che poi vengono stornate su altri capitoli di spesa”.
Ma l’internazionalizzazione, a sua volta, deve fare i conti con due problematiche: le dinamiche del mercato online e quelle legislative e burocratiche, che passano in maniera particolare per il Ttip (il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti che regolerà i rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti, ndr). “Sul web - racconta il presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro - l’Italia potrebbe diventare un player importante, a patto di risolvere quelle criticità che rischiano di minare l’intero patrimonio qualitativo rappresentato dalle nostre denominazioni. Solo negli ultimi mesi ci siamo resi conto di quanto sia importante combattere le frodi, che in rete trovano un ulteriore bacino di possibilità”. In quest’ottica, una prima risposta arriva dalla firma, proprio al termine del talk show, del “Protocollo d’intesa per la valorizzazione e tutela delle produzioni nel settore vitivinicolo”, tra il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ed eBay, la piattaforma di e-shopping leader nel mondo. “Siamo il primo Paese - dice Martina - a firmare un protocollo del genere, e sono sicuro che, come dimostra il successo del provvedimento che abbiamo firmato un anno fa sulle produzioni agroalimentari, darà i suoi frutti. Dalla collaborazione tra il nucleo antifrodi della Guardia di Finanza ed eBay, infatti, sono state attivate ben 260 procedure di rilievo di prodotti falsi in 12 mesi, dimostrandosi un protocollo realmente operativo”.
A spostare l’attenzione sul fondamentale rapporto tra marchi collettivi, o territoriali, e marchi aziendali, è il presidente di Federvini Sandro Boscaini, che ha sottolineato come “se i primi sono il vassoio d’argento, i secondi sono i calici: l’uno sorregge gli altri, in un rapporto d’equilibrio. Per essere forti sui mercati dobbiamo ragionare in maniera collettiva, perché le aziende, da sole, non hanno nel loro dna la capacità di negoziare con i grandi player mondiali, specie con la gdo, fondamentale in tantissimi Paesi, specie in quelli dove vige un regime monopolistico, dal Canada alla Svezia, dalla Danimarca alla Turchia, mercati in cui la quota venduta in gdo è assolutamente maggioritaria. Per fare questo - conclude Boscaini - ci vogliono o la capacità di spesa delle grandi aziende, o grandi progetti unitari gestiti attraverso i fondi Ocm”.
Le dimensioni, quindi, contano, e sono la leva con cui le cooperative italiane si fanno largo nel mondo, come racconta il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri: “quello del vino è un settore particolare, ricco di eccellenze, che spesso si presentano in maniera frammentata sui mercati. Come cooperative, noi, abbiamo il dovere di provare ad essere uniti, solo così riusciremo ad essere competitivi sui prezzi, specie con un competitor come la Spagna. Per fare meglio, dobbiamo puntare sulla nostra diversità, andando all’estero con una proposta capace di rappresentare ogni sfaccettatura della produzione enoica del Belpaese”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli