Nel 2014 l’Italia ha perso il primato dell’export in termini di volumi (a quota 20,4 milioni di ettolitri con una crescita di circa l’1%), seconda dietro alla Spagna, ma è ulteriormente cresciuta dal punto di vista del valore con incassi record pari a 5,1 miliardi, in aumento dell’1,4% sul 2013. Complessivamente l’Italia è l’unico dei tre grandi Paesi esportatori europei (Spagna e Francia) ad aver segnato un incremento sia dei volumi che del valore e rappresenta il 20% del mercato. Lo ribadisce l’Ismea, da Vinitaly a Verona, sottolineando come gli scambi a livello mondiale nel 2014 si sono attestati a 101 milioni di ettolitri con un aumento del 2% in volume e un arretramento dell’1% in termini di valore.
In questo quadro, nel 2014 la leadership delle esportazioni mondiali è stata “ceduta” dall’Italia alla Spagna che grazie all’estrema competitività di prezzo sul prodotto sfuso ha esportato 22,6 milioni di ettolitri, con una crescita del 22,3% sui 18,5 milioni di ettolitri del 2013, ma “perdendo sul terreno” il 4,6% di valore. La Francia, sottolinea Ismea, ha invece segnato un -1,4% sul fronte dei volumi esportati e un -1,3% a livello di valore. Il Paese d’oltralpe continua però a rappresentare da solo il 31% del valore dell’export vinicolo mondiale e il 14% in termini di volumi.
Tra gli altri grandi player internazionali il Cile ha perso l’8,8% a livello di volume e l’1,6 di valore, l’Australia ha segnato un +2,7 in volume e -5,6% di valore, l’Argentina si è attesta sul -16,1% e -4,1%, Stai Uniti -2,5% e -5,9%. Deciso balzo in avanti della Nuova Zelanda, che pur pesando solo per il 3% a livello di export mondiale, ha segnato un aumento del 10,4% in volume e del 9,4% in valore. Le performance dei Paesi importatori vedono l’Inghilterra crescere del 13,1% in volume e diminuire dello 0,8% in valore, gli Usa in crescita del 2,1% sul valore e in calo del 2,1% sul volume. E ancora la Germania ha tenuto (+0,1%) in termini di volume, ma perso -3,3% di valore, Giappone +2,3% e +4,4%, Cina +1,9 e -2,2, Russia -5,8% e -5,4%.
In forte crescita l’import di vino in Francia che nel 2014 ha segnato un +23,2% di volume e un -4,4% di valore. A livello di segmento, lo scambio di vini sfusi nel mondo ha registrato -18% in valore (per un totale di 389 milioni di euro) e -2% in volume. I vini confezionati hanno spuntato +2% in valore (per un totale di 3,5 miliardi di euro) e stabili in volume. Boom per i vini spumanti a quota +14% in valore (per un totale 840 milioni di euro) e +18% volume. La voce “altri Spumanti Dop” comprende il Prosecco (+36% in volume e +28 in valore), e l’Asti (-6% in volume e -8% in valore). In calo invece i vini frizzanti, a -5% in valore (per un totale di 352 milioni di euro) e -5% in volume.
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