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Non solo Iso 9001: la certificazione di qualità può essere un ottimo strumento per aiutare i protagonisti dell’agroalimentare italiano, particolarmente se dediti alla produzione biologica. A Vinitaly il punto di vista di Certiquality e Ccpb

Che la certificazione di qualità sia uno strumento efficace per testimoniare, in un certo senso, l’affidabilità di un’azienda è un dato di fatto, e questo vale anche per l’agroalimentare italiano, specialmente se si considera la globalità dei principali standard dedicati ai prodotti - come il Brc Food, recentemente aggiornato alla settima versione, accanto all'Iso 9001 - e soprattutto alla fortissima, e sempre crescente, vocazione all’export delle nostre produzioni food & beverage. Se ne è parlato oggi a Vinitaly a Verona, con Certiquality e Ccpb, e il panorama sembra lasciare sempre meno spazio ai dubbiosi dell’effettiva utilità di questi strumenti.

Il direttore del “Corriere Vinicolo” Carlo Flamini, introducendo il dibattito, ha messo subito in chiaro un aspetto innegabile, ovvero che il panorama vinicolo italiano sta diventando sempre più un protagonista di prima fascia - oltre che spesso innegabile trendsetter - della scena mondiale: di converso, l’enorme diversità dei mercati potenziali, sempre più fisicamente “vicini”, ma comunque unici e molto distanti culturalmente dal nostro, è un fattore di cui non si può non tener conto. Ed è quindi qui che uno standard globale, particolarmente su temi come l’etichettatura, la difesa dalle frodi e dalle contraffazioni e la tracciabilità integrale della filiera produttiva, può fare la differenza.

Differenza che, peraltro, diventa ancora più vitale se ci si approccia alla produzione biologica: come ricordato dal presidente del Consorzio Il Biologico Umberto Chiminazzo, la superficie vitata tricolore, a valle dei più recenti completamenti normativi, è in crescita e si attesta oggi sui 70.000 ettari. Un dato significativo, e che ben si sposa con la crescita della domanda di prodotti di questo tipo, sia sui mercati europei che, forse sorprendentemente, su quello domestico.

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