Il consumatore, in tutta Europa, è sempre più attento ai grandi temi della sostenibilità, della green economy e della sicurezza alimentare, spesso legata alle colture biologiche. Questo, ovviamente, vale anche, se non soprattutto, per il vino, specie in Francia, apripista e punto di riferimento nella gestione del vigneto bio e biodinamico. Ma quanto ne sanno i wine lover francesi sul sistema delle certificazioni, e quindi delle etichette, che dovrebbero promuovere proprio i vini bio? Secondo uno studio del Dipartimento per lo Sviluppo Agricolo e Rurale del Ministero dell’Agricoltura di Parigi, rilanciato dal web magazine “Vitisphere” (www.vitisphere.com), non molto.
Frédérique Jourjon, direttrice della ricerca, ha portato avanti, tra il 2012 ed il 2015, uno studio su 3.700 consumatori d’Oltralpe, tra le città di Lille ed Angers, da cui è emerso che, nonostante il 72% degli europei richieda a gran voce la carbon foot print in etichetta, poi, nei fatti, si dà molta più importanza alla denominazione d’origine, al prezzo e ad eventuali premi, che alle certificazioni. Almeno in Francia, dove il 45% degli intervistati ha saputo citare solamente il marchio “AB” (che sta per Agricoltura Biologia, ndr), ossia la certificazione bio rilasciata dal Ministero dell’Agricoltura, mentre un altro 45%, semplicemente, non ha risposto. E c’è di più, perché circa la metà dei partecipanti, di fronte a due bottiglie, una con il marchio “AB” e l’altra senza, non ha saputo indicare quella più rispettosa dell’ambiente.
Inoltre, dalla ricerca è emerso che il concetto di sostenibilità è legato a doppio filo a quello di territorialità, con le produzioni più vicine al consumatore concepite come più rispettose dell’ambiente. E ancora, le grandi regioni vinicole, senza alcuna rispondenza logica, “godono” di un giudizio peggiore: tra le regioni più “verdi”, infatti, nella percezione del consumatore francese ci sono Alsazia e Loira, che staccano Bordeaux e Champagne, molto più all’avanguardia, nella realtà, in tema di sostenibilità. Inoltre, le denominazioni godono di maggior considerazione rispetto alle regioni di cui fanno parte, così, ad esempio, Saint-Emilion è considerata più sostenibile di un generico Bordeaux.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025