Constellation Brands chiude un 2014 da record, con le vendite nette che crescono del 24% a quota 6 miliardi di dollari, con un untile netto che sale addirittura del 39%, tanto da spingere la multinazionale a pagare il suo primo dividendo trimestrale da quando è stata quotata, nel lontano 1973. Una buonissima notizia per tutto il comparto del wine & spirits a livello mondiale, anche se l’unica nota “stonata”, come spiega a “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com) Rob Sands, presidente e Ceo di Constellation, arriva proprio dal comparto vino, che “non ha raggiunto gli obiettivi globali, in termini di quote di mercato, che ci eravamo prefissati. Comunque, siamo cresciuti, anche se di poco (+1%), sul 2013, e la nostra offerta è sempre più forte, grazie alla costanza di brand come Kim Crawford, Mark West, Ruffino, Black Box, Simi, Nobilo e The Dreaming Tree”.
A tirare la volata, in effetti, è stato il comparto della birra, che inizia a raccogliere i risultati dell’acquisizione, nell’estate 2013, di Gruppo Modelo, che gestisce, tra l’altro, le importazioni di Corona negli Stati Uniti: pagata 4,75 miliardi di dollari, ha portato enormi risultati, legati anche una congiuntura positiva capace di portare su i prezzi medi.
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