Il “patriottismo” applicato al mondo delle barbatelle: il Governo russo vuole trovare 100 milioni di dollari da investire nel vivaismo in Crimea, la zona vinicola più importante della Russia, affinché i produttori della zona siano meno dipendenti dalle importazioni di viti da Paesei come Italia e Francia. A dirlo, riporta “Decanter”, un portavoce del Ministero dell’Agricoltura di Russia, che ha confermato quanto annunciato da Vitaly Polishuk, Ministro dell’Agricoltura di Crimea.
Il progetto è quello di investire i soldi nel vivaismo al Magarach Institute, uno dei più grandi centri di ricerca di viticoltura della Crimea. E rientra nella serie di investimenti promessi alla Crimea dalla Russia per l’annessione della Regione, sotto l’egida dell’Ucraina fino al 2014.
Secondo dati del Goversno della Crimea, la domanda annuale nella Regione è di 10 milioni di barbatelle all’anno, mentre la produzione domestica si ferma da 1,6 milioni. L’obiettivo è arrivare all’autosufficienza. Oggi delle barbatelle. Domani del vino in Russia?
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