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Tra i tantissimi settori dell’indotto legato al vino c’è, ovviamente, quello delle botti. In cui il mercato sembra tenere, almeno alla “Fédération des Tonneliers de France”, che registra un 2014 in linea sul 2013, a 342 milioni di euro di fatturato

Italia
Tiene il mercato della tonnellerie francese

Tra i tantissimi settori dell’indotto legato al vino c’è, ovviamente, anche quello della produzione delle botti. In cui il mercato sembra tenere, almeno stando ai numeri della “Fédération des Tonneliers de France” (www.tonneliersdefrance.fr/fr/) che registra un 2014 sostanzialmente in linea con il 2013.

“I 51 bottai aderenti alla Federazione hanno prodotto 524.500 botti - si legge in una nota - per un fatturato complessivo di 342 milioni di euro. A perimetro invariato, si osserva sul mercato un andamento stabile con un fatturato costante e un calo del 3% del volume di vendita. L’utilizzo più diffuso di botti di maggiori capacità abbinato ad un’attività in calo sull’emisfero sud e in Cina spiega la lieve diminuzione del numero di unità vendute. Cresce in particolare l’attività “grandi contenitori”, assicurata da 17 dei 51 aderenti. Nel 2014, sono stati venduti un migliaio di grandi contenitori, per un totale di circa 24 milioni di euro (ovvero il 7% del fatturato complessivo). Grazie alla qualità delle materie prime e al loro know-how fatto di gesti ancestrali e di tecniche tra le più innovative, i bottai francesi - spiega ancora la nota - continuano a godere in tutto il mondo di un’ottima reputazione. Lo dimostra il livello delle esportazioni che rappresentano il 66% della loro attività con un fatturato, nel 2014, di 236 milioni di euro (69%)”. Un mercato internazionale, quello della tonnellerie francese, ma con 5 Paesi che rappresentano l’80% del totale: Francia (che ritrova risultati stabili grazie a una raccolta normale), Stati Uniti (che registrano una buona crescita per il secondo anno consecutivo), Australia, Italia e Spagna.

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