Degustazione “dell’infinita offerta di archivi e biblioteche” per cominciare, arte generale e siti archeologici per continuare, e “per i palati più raffinati beni storici e antropologici, e specialità come cinema, spettacoli dal vivo e circensi, e per finire la dolcezza del patrimonio paesaggistico. Italia, Il cibo per la mente è in tavola”. Usa il linguaggio di una delle eccellenze del Belpaese, la ristorazione, lo spot del Ministero dei Beni Culturali chiamato a promuovere la ricchezza culturale dell’Italia, unica nel mondo, il cui claim è, non a caso, “Cultura, cibo per la mente” (https://goo.gl/QGl8Wf). A recitarlo, nella vesta di “maître culturale”, Giancarlo Giannini, nelle sale di Palazzo Farnese a Caprarola (Viterbo). A presentarlo è stato il Ministro Franceschini nella Conferenza internazionale dei Ministri della Cultura dei Paesi presenti ad Expo. Chissà che, insieme al recente “Food Act”, non sia un altro piccolo passo, o quanto meno un buon auspicio, affinché si compia il tante volte annunciato “fare sistema” tra patrimonio enogastronomico, culturale, storico, artistico e paesaggistico dell’Italia, che molti invocano da tempo.
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