“Gli eventi internazionali di promozione del nostro agroalimentare, che si traducono in nulla di più che in wine and food tasting, rappresentano un totale sperpero di denaro pubblico”. Parole, quelle del vice ministro allo Sviluppo Economico con delega al commercio estero, Carlo Calenda, rivolte a tutto il comparto del Belpaese, dalla cornice della IV conferenza annuale dell’Alleanza Cooperative Italiane - settore Agroalimentare (www.alleanzacooperative.it), e che pesano come macigni. “La promozione internazionale - prosegue il vice ministro - non si fa così e neanche con le piccole fiere, quella roba non ha niente a che vedere con la promozione ed è il simbolo di ciò che non ha funzionato sino a ora. È una sorta di tour operator personale per gli assessori regionali. Promozione significa far arrivare il prodotto sullo scaffale della grande distribuzione, partecipare agli eventi fieristici nel mondo e organizzare piani media. Noi abbiamo 3 fiere dell’agroalimentare - aggiunge Calenda - che possono competere per la nostra internazionalizzazione, e sono Tuttofood, Cibus, Vinitaly: queste 3 fiere o lavorano insieme all’estero altrimenti non avranno un euro dal Governo italiano, è stato così l’anno scorso e così sarà nei prossimi anni”.
Per quanto riguarda l’altro argomento spinoso, le trattative sul Ttip - Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, per Calenda “siamo nel pieno di una battaglia molto importante, ed è quella che stiamo conducendo sugli accordi di libero scambio con gli Stati Uniti che per l’agricoltura è fondamentale. Perché noi abbiamo bisogno di quel mercato avendo chiaro che l’Europa non cambierà il suo criterio di valutazione del rischio sanitario. Il principio di precauzione non verrà modificato in alcun modo ed è la condizione del mandato negoziale”.
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