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Dall’altra parte dell’Oceano nasce una sinergia impensabile qualche mese fa: 100 viticoltori della California fanno rotta verso Cuba, con l’obiettivo di aprire un nuovo canale commerciale dopo il riavvicinamento sancito nel 2014 da Obama e Castro

Il commercio mondiale, in tutte le sue forme, è strettamente legato ad equilibri e rapporti politici tra Paesi, e quello del vino non fa certo eccezione. Così, se l’export enoico dall’Europa alla Russia è in difficoltà, per usare un eufemismo, da più di un anno, dall’altra parte del mondo nascono sinergie impensabili solo qualche mese fa.
Dopo la storico riavvicinamento tra Cuba e Usa, sancito dai presidenti Barack Obama e Raul Castro il 17 dicembre 2014, che hanno messo fine all’embargo iniziato nel 1959, un centinaio di viticoltori della California sono pronti ad aprire un canale commerciale con L’Avana.
L’appuntamento è per l’1 e 2 febbraio, con il “Simposio de vino de California”, in cui i produttori della West Coast americana incontreranno ristoratori, importatori, chef e distributori dell’isola, tra degustazioni e seminari, organizzati dalla Cava Exports (Usce), società Usa che, dal 2014, si occupa del supporto alle imprese statunitensi nella vendita a Cuba.

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