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I vini di tutti Italia, i sapori delle regioni tra degustazioni ed eventi didattici con esperti da tutto il modno, ma anche una “Winemarathon” e una “Foodmarathon” tra arte, cultura e grande musica: prende forma il “Progetto Vino” di Collisioni 2016

“Collisioni positive, dove il grande vino italiano può incontrare la grande musica internazionale, l’arte, la letteratura e farsi conoscere da un pubblico che va ben oltre quello degli enoappassionati”: così a WineNews Ian D’Agata spiega il senso del suo “Progetto Vino” (di cui WineNews è media partner) di Collisioni 2016, il festival “Agrirock” che a Barolo, dal 14 al 18 luglio, riunirà il mondo della cultura e della musica italiana e mondiale (i concerti topo sarannò i Modà, Elton John, Marco Mengoni e Mika, www.collisioni.it). Un progetto vino sempre più internazionale, e sempre più legato anche al cibo come nelle idee del direttore creativo (che è anche firma di testate come “Decanter” e “Vinous” e direttore scientifico della Vinitaly International Academy), che negli anni ha acquistato sempre maggior rilievo, sia per gli eventi didattici rivolti al pubblico con gli oltre 5.000 partecipanti alle degustazioni, sia per le iniziative dedicate ai professionisti del settore.
Con il wine & food che, novità dell’edizione 2016, non saranno protagonisti “solo” di degustazioni e progetti didattici nelle sale del Castello di Barolo, ma al centro di tanti progetti speciali con cui si celebrano i grandi vini e i grandi prodotti food del Made in Italy all’interno del festival Agrirock, crocevia di culture letterarie, musicali ed enogastronomiche.
Come la “Winemarathon” e la “Foodmarathon”, nel cortile del Castello di Barolo, vere e proprie maratone enogastronomiche dove in compagnia di critici, produttori, sommelier, cuochi, attori e animatori, si parlerà dei più grandi vini italiani e dei grandi prodotti che hanno reso la cucina italiana la più famosa e amata nel mondo. Un nuovo palco non-stop per il pubblico di Collisioni dove sarà possibile, nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 luglio, degustare gratuitamente alcuni dei migliori vini del nostro paese, passando i confini tra le diverse regioni, in cross over tra musica, dj set, reading di poesia e animazioni teatrali alla ricerca delle storie di prodotti e produttori, tradizioni agricole e di cucina che hanno fatto la storia del nostro Paese nel mondo.
Nel segno del gemellaggio, dell’incontro e della collisione, quest’anno accanto ai grandi vini e prodotti dell’agricoltura piemontese, dal Consorzio Barolo e Barbaresco, ai Nebbioli dell’Alto Piemonte, Roero, Altalanga, Grignolino, le grandi Barbera d’Asti, grazie alla sinergia e alla collaborazione interregionale con tanti territori di eccellenza, saranno presenti i maggiori vini del nostro Paese, dalle eccellenze Marchigiane, al Brunello di Montalcino, all’Amarone della Valpolicella, al Franciacorta, ai grandi bianchi del Friuli Venezia Giulia, ai vini e agli olii della Liguria, i grandi rossi della Basilicata, i vini della Romagna, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Valle d’Aosta. Ma non solo: ci saranno anche le eccellenze della cucina italiana declinate in stile street-food, allestite nel paese di Barolo, tra gli scorci panoramici delle Langhe, dove il pubblico potrà passeggiare liberamente, assaggiando e degustando il meglio delle diverse tradizioni vinicole e culinarie regionali, grazie agli stand didattici e di somministrazione pensati insieme ai vari contesti regionali.
Un festival che nella parte enogastronomica è sempre più “glocal”, grazie alla presenza di oltre 60 esperti di fama mondiale, sommelier, giornalisti, importer, chiamati a partecipare ed intervenire alle degustazioni e alle conferenze, a comunicare l’esperienza attraverso articoli, interviste, podcast e programmi televisivi. Tanti gli ospiti internazionali (molti anche giudici del “5 Stars Award”, il nuovo concorso enologico internazionale di Vinitaly, di cui Ian d’Agata è presidente di giuria, ndr) che hanno già confermato la loro adesione al “Progetto Vino”: da Jeffrey Porter, Wine Director dei 20 ristoranti Batali& Bastianich negli Stati Uniti, a Keith Goldston, Master Sommelier e Wine Director del Capella Hotel a Washington DC, da Anna Rönngren, sommelier stellata del ristorante Frantzén e docente presso la Restaurangakademien in Svezia, a Bryant Mao, Chief Sommelier del ristorante Hawksworth, miglior Sommelier in British Columbia nel 2015 in Canada, da Seamus Sharkey, Chief Sommelier del ristorante The Ledbury, due stelle Michelin a Londra, a Leonid Sternik, miglior sommelier russo nel 2006 e proprietario del ristorante Vincent a San Pietroburgo fino ad Elin McCoy, responsabile della rubrica dedicata a wine&spirits per Bloomberg Markets. E ancora, Jay Hutchinson, head sommelier del ristorante Ai Fiori, New York, Roberto Dante Martella (Canada), proprietario del ristorante Grano a Toronto, Beatriz Machad sommèliere presso The Yeatman, Relais & Chateaux a Porto, “Best of Award of Excellence” wine list di “Wine Spectator”, Bernardo Silveira M. Pinto importatore di vino in Brasile, Chris Horn, Wine Director del Purple Café di Seattle, Madeleine Stenwreth Master of Wine in Svezia, ma anche esperti dall’estremo Oriente, e dalla Cina in Particolare, tra cui, Dorian Tang, National Education Manager, Asc Fine Wines e Ying Guo, capo sommelier del Four Seasons a Shanghai. E hanno confermato la loro presenza anche Levi Dalton (Usa), tra i wineblogger e podcaster più seguiti in America, nonché collaboratore di numerose testate cartacee e online nel settore, la Master Sommelier Laura De Pasquale (Usa), General Manager di Artisanal Fine Wine & Spirits, sezione specializzata nella selezione e nella commercializzazione di piccoli produttori e vini di nicchia del gigante Southern Wine&Spirits, la Master Sommelier Laura Maniec (Usa), proprietaria e capo Sommelier del Corkbuzz Wine Studio di New York, membro della Guild of Sommeliers e della Corte dei Master Sommeliers d’America e, ancora, il giornalista Gurvinder Bhatia (Canada), redattore di vino per Quench Magazine, la maggiore rivista nel settore in Canada e editor per la Global TV Edmonton. Ancora, dalla Francia, ci sarà il sommelier Guillaume Muller (Francia), proprietario e Wine Director presso Garance, ristorante Stellato di Parigi. Ma ci saranno anche Gianpaolo Paterlini (Usa), Wine Director del ristorante 1760 e proprietario del due stelle Michelin Acquarello, locale in stile italiano di San Francisco, Eric Guido (Usa), Wine Director e responsabile marketing per il Morrell Fine Wine Group di New York e consulente vino per gli eventi di V.I.P. Table a Boston, Elli Benchimol (Usa), sommelier e Bar Manager al Capella Hotel Group di Wahington e Sales Manager della 5 Grapes Imports.
Ma anche Massimo Troiani (Italia), co-proprietario e sommelier capo del Ristorante Il Convivio Troiani a Roma, la giornalista Emily O’Hare (Uk), collaboratrice di “Decanter” e della testata online “The Florentine”, Ruben Sanz Ramiro (Svezia), capo sommelier per PM & Vänner Restaurant & Hotel di Vaxjo, Ricardo Vieira (Brasile), sommelier del ristorante Emiliano di Sao Paulo, che ha ricevuto il “Wine Spectator Award of Excellence” per gli anni 2012 e 2013, e da Mosca Anton Panasenko (Russia), vincitore del Best Russian Sommelier nel 2003 e proprietario di numerose enoteche, oggi consulente di vino indipendente.

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