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Le cantine italiane più redditizie? In ordine, le tre toscane Sassicaia-San Guido (con 54,8%), Antinori, Frescobaldi e la siciliana Cusumano. Così la graduatoria nella classifica delle 110 più grandi aziende italiane domani su “Corriere della Sera”

Prima è la Tenuta San Guido del Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, con un indice del 54,8%. Seconda, la Marchesi Antinori, con il 42,3%. Terza, la Marchesi Frescobaldi, che conquista il podio con un rapporto del 34,2%. Quarta, la cantina siciliana Cusumano, al quarto posto con il 34%. E’ il nuovo vertice della speciale graduatoria che raccoglie le cantine più redditizie del mercato, nella classifica 2015 delle 110 più grandi aziende vitivinicole italiane, in uscita domani lunedì 9 maggio sul “Corriere Economia” del quotidiano “Corriere della Sera”, a cura della giornalista Anna Di Martino.
Il focus redditività, realizzato sulla base del rapporto tra il margine operativo lordo (ebitda) e il fatturato dell’esercizio, trova al quinto posto la cantina toscana Castellani, con il 31%: l’azienda di Piergiorgio Castellani ha realizzato una grande performance, migliorando il suo indice di 9 punti. Seguono tre habituè di questo salotto riservato alle aziende più profittevoli: Ruffino (28,6%), Masi Agricola (28%) e Planeta (25,6%). Novità al nono posto con Terra Moretti, che entra in graduatoria con il 24,1%, mentre, fermandosi agli indici superiori al 22%, si confermano tra le aziende più redditizie del mercato il gruppo Santa Margherita dei fratelli Marzotto (23,2%), la Falesco della famiglia Cotarella (22,5%) e il Gruppo Lunelli, ovvero la famiglia delle bollicine Ferrari (22%).
Come gli anni passati, la classifica fotografa il mercato in tutte le sue componenti, dalle aziende private alle cooperative, mettendo in evidenza molti risultati. Come per esempio, gli incrementi più brillanti del fatturato (tra i migliori quelli della cantina di Carpi e Sorbara, della pugliese Varvaglione o della toscana Tenute Piccini), i più grandi vigneti privati (ancora una volta la numero uno è la Marchesi Antinori), i maggiori esportatori (tra questi, la casa vinicola Botter) o ancora le aziende private che portano sul mercato il maggior numero di bottiglie (tra queste, Chiarli e Zonin 1821).

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