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Un’annata piuttosto equilibrata in termini di struttura e complessità, che sembra avere una marcia in più sulla 2012: ecco il Barbaresco 2013 negli assaggi di WineNews da “Nebbiolo Prima”, ad Alba by Albeisa (in attesa di Barolo 2012 e Riserva 2010)

Italia
Barbaresco, annata 2013 equilibrata per struttura e complessità, migliori assaggi Winenews da Nebbiolo Prima by Albeisa

Maggio è mese impegnativo per i degustatori di vino. Insieme alle anteprime toscane, quella di Alba, dedicata al Nebbiolo, vitigno principe del Piemonte, in tutte le sue declinazioni, rappresenta l’appuntamento più importante in fatto di ultime annate in assaggio. È così da 21 anni, da quando l’associazione Albeisa ha dato vita alla kermesse che oggi porta il nome di “Nebbiolo Prima” (8-13 maggio, www.albeisa.it): oltre 500 vini tra Barolo (2012 e Riserva 2010), Barbaresco (2013 e Riserva 2011) e Roero (2013 e Riserva 2012) alla prova dei nasi e dei palati di un centinaio di giornalisti italiani e stranieri che degustano rigorosamente alla cieca dalle otto del mattino fino a mezzogiorno, momento in cui vengono distribuite le liste “in chiaro” con i nomi dei produttori partecipanti.
Partiamo dal Barbaresco 2013, 106 vini alla prova dell’assaggio, provenienti da tutti i Comuni della famosa Docg (di cui si producono 4,5 milioni di bottiglie ogni anno, ndr): Alba, Barbaresco, Treiso e Neive. Una selezione delle etichette più convincenti è doverosa, ma prima di tutto, due considerazioni sull’annata, che in Piemonte non è stata affatto calda, il che, in molte zone, ha posticipato la raccolta del Nebbiolo di 7-10 giorni. Un dato di cui tener conto quando si tratta di questo vitigno che risponde favorevolmente a vendemmie più “tardive” che aiutano lo sviluppo dei polifenoli, dei tannini e degli aromi. A una primavera piovosa, è seguita un’estate calda che però ha fatto tesoro delle riserve idriche dei mesi precedenti. Nel momento decisivo, poi, la raccolta 2013 è stata caratterizzata da tempo bello e da notevoli escursioni termiche. Il risultato è un’annata piuttosto equilibrata in termini di struttura e complessità e che sembra avere una marcia in più rispetto alla 2012.
Questi, i 10 assaggi che ci hanno convinto di più (negli assaggi curati da Francesca Ciancio): Cascina Morassino di Bianco Roberto Barbaresco Docg 2013 Ovello, Silvia Rivella Barbaresco Docg 2013, Cortese Giuseppe Barbaresco Docg 2013 Rabajà, Albino Rocca Barbaresco Docg 2013 Ronchi, Montaribaldi Barbaresco Docg 2013 Sorì Montaribaldi, Castello di Neive Barbaresco Docg 2013 Santo Stefano Albesani, Adriano Marco e Vittorio Barbaresco Docg 2013 Basarin, Rabajà Azienda Agricola di Bruno Rocca Barbaresco Docg 2013 Coparossa, Bel Colle Barbaresco Docg 2013 Montersino e Vigneti Luigi Oddero e figli Barbaresco Docg 2013 Rombone.

Focus - Gli assaggi migliori di Barbaresco 2013 da “Nebbiolo Prima” (di Francesca Ciancio)

Cascina Morassino di Bianco Roberto Barbaresco Docg 2013 Ovello.
Eleganza e al contempo carnosità, Già dal naso si intuisce la croccantezza del frutto. Fumo, cenere e un accenno di liquirizia nelle note di testa, menta e spezie in quelle di fondo. La bocca segue coerentemente il naso: sfaccettata e complessa, bilancia bene fiori e frutti rossi.

Silvia Rivella, Barbaresco Docg 2013. Naso sanguigno e al contempo fresco, sa di rosa canina, di brace spenta, di petali appassiti, salgono note di canfora e chiodi di garofano. Anche il colore regge al tempo con un porpora ancora evidente. In bocca appena asciutto, con tannini in via di definizione, dritto e materico.

Cortese Giuseppe Barbaresco Docg 2013 Rabajà. L’eleganza innanzitutto. Quello che si dice un vino sottile senza essere magro. Un naso che evidenzia subito freschezza e toni balsamici. La bocca spicca per verticalità più che per pienezza. Sorso teso e lungo.

Albino Rocca Barbaresco Docg 2013 Ronchi. Naso fresco ed elegante, spiccata nota di arancia candita che esorta alla beva. La nota agrumata infatti lo accende. Tutte caratteristiche che tornano in bocca: sottile elegante e fresco. Nota di arancia e legno ben dosato, bocca pulita e profumata, finale di grafite.

Montaribaldi Barbaresco Docg 2013 Sorì Montaribaldi. Si può dire vino “maschile”? Naso di tabacco , un po’ di caffè, un po’ di cioccolato, ma tutto bilanciato da sentori di ciliegia e mora, potente e intenso, bocca piena e ben calibrata, mentolato in chiusura. Tannini esuberanti ma che lasciano immaginare un interessante invecchiamento.

Castello di Neive Barbaresco Docg 2013 Santo Stefano Albesani. Uno dei nasi più originali dell’intera batteria, che rimanda alle fermentazioni con raspo di tradizione borgognona. Un rimando al Pinot Nero non è dunque peregrino. E anche la bocca sta al passo con un’eccellente suadenza, grazie ai tannini levigati. In bocca ha un passo lungo e disteso. La freschezza regge ben oltre il sorso.

Adriano Marco e Vittorio Barbaresco Docg 2013 Basarin. Il colore svela la giovinezza: di un porpora ancora evidente che ritroviamo in bocca grazie a un frutto croccante. Al naso è mentolato, sa di viola e di rosa, una carica olfattiva intensa senza essere greve e soprattutto sfaccettata fino a sentori di terra umida. In bocca la coerenza vuol dire polpa viva e netta, sapore verde traducibile in balsamico e non in vegetale. Nell’insieme armonico ed equilibrato.

Rabajà Azienda Agricola di Bruno Rocca Barbaresco Docg 2013 Coparossa. Un attacco non facile: dominano inizialmente le durezze con sentori di cenere e grafite, poi poco a poco si apre ed esce la frutta, che dà una spinta interessante alla beva. In bocca prosegue “saporito”, anche grazie a tannini setosi. L’attacco è fresco mentre il finale è ammandorlato.

Bel Colle Barbaresco Docg 2013 Montersino. Un primo naso non sfacciato che invita a cogliere un’intensità suggerita. Si procede per step : prima l’arancia, poi le spezie, il sottobosco, in chiusura fumo e cenere che lasciano comunque intuire acidità e freschezza. In bocca i tannini scalpitano ancora un po’ ma la beva è intensa e piacevole e chiude su una nota complessa di smalto.

Vigneti Luigi Oddero e figli Barbaresco Docg 2013 Rombone. Un vino fatto di contrasti. Subito il colore, piuttosto cupo, che lascerebbe immaginare un frutto maturo e che invece al naso esprime piena vivacità. Mirtillo e mora ma anche canfora al naso. In bocca è piuttosto ritroso ma senza dubbio materico. Va lasciato nel bicchiere per un po’. Pochi minuti e si espande. Unico neo, leggermente stretto sul finale.

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