Se n’è andato un patriarca del Barolo: Elvio Cogno. Negli anni Cinquanta abbandonò la carriera di ristoratore per produrre grandi vini, fondatore dell’azienda di Novello, e pioniere nell’indicare in etichetta nome delle vigne e menzione geografica

Ristorante dell’Angelo, di famiglia, a La Morra: fu lì che Elvio Cogno, classe 1936 e originario di Novello, maturò l’idea di diventare un vigneron. E lo fece, lasciando la carriera di ristoratore, a metà anni Cinquanta, grazie all’interessamento di un socio e al crescente prestigio delle sue bottiglie, cominciando a collaborare con l’azienda Marcarini tra i vigneti in Brunate, nel Comune di La Morra, coltivati a Nebbiolo da Barolo, intenzionato a valorizzazione il grande potenziale dei vini di Langa. Il primo Barolo imbottigliato fu quello della grande annata 1961. E già nel 1964, in largo anticipo sui tempi, Elvio Cogno fu, tra i primi, a portare in etichetta il nome delle vigne: la prima fu proprio Brunate, segno dell’unicità del proprio prodotto e del terroir da cui aveva origine. L’azienda Cogno-Marcarini divenne in poco tempo una delle principali realtà della zona. Se n’è andato ieri, ad Alba, il patriarca del Barolo e dell’antico vitigno locale Nascetta, fondatore della prestigiosa azienda di Novello, che a quasi 60 anni aveva deciso di ricominciare da zero e cambiare strada in solitaria, ma con la figlia Nadia e il genero Valter Fissore, nel 1990 acquistò la Cascina Nuova in località Ravera, sotto Novello. La prima vendemmia di Nebbiolo fu il 1991, commercializzata quattro anni più tardi con il nome di Barolo Ravera, primo a portare in etichetta una menzione geografica che sarà regolamentata solo molti anni più tardi.

Nel 1996 Cogno lasciò le redini dell’azienda alla figlia e al genero, rimanendo, com’è proprio di un grande uomo del vino, sempre prodigo di consigli fino alla fine. Lascia la moglie Graziella, la figlia Nadia, il genero Valter e la nipote Elena. I funerali, domani (ore 10:30) alla Chiesa S. Martino a La Morra.