Antinori “entra” in Cina per la porta del gigante dell’import alimentare Cofco: ieri la firma sull’accordo di distribuzione in esclusiva, ed il primo stock è già tutto esaurito (6 milioni di euro), anche grazie al lavoro di rafforzamento del brand

Neanche il tempo di firmare l’accordo di distribuzione in esclusiva con Cofco (in foto, con il dg Antinori Renzo Cotarella, il gm CofCo Wine & Wine, Li Shiyi), gigante dell’alimentare e dell’import cinese, che tutte le bottiglie allocate che Antinori - prima cantina privata italiana, con un fatturato di 180 milioni di euro nel 2015 - aveva destinato al mercato del Celeste Impero, sono già finite. Tutte piazzate ieri in “pre order”, proprio nelle ore in cui a Pechino veniva ufficializzato il rapporto tra la storica azienda toscana ed il branch wine & spirits di Cofco (www.cofco.com), per un totale di oltre 6 milioni di euro. Tanto che adesso si sta già parlando di un nuovo ordine, senza però perdere di vista l’obiettivo principale, che è quello di garantirsi una rete di distribuzione all’altezza, di qualità e capace di garantire margini importanti, per fare della Cina non un mercato in più, ma un punto di riferimento per lo scacchiere futuro.

Del resto, Antinori sotto la Grande Muraglia non ci è arrivata certo oggi: l’accordo con Cofco è il risultato di una strategia di lungo respiro, che ha visto Albiera Antinori, primogenita del Marchese Piero Antinori, in prima linea nella costruzione della brand reputation dell’azienda, passata per degustazioni ad hoc dedicate a giornalisti ed importatori, incontri ed eventi in tutto il Paese: solo due settimane fa, il 26 e 27 maggio, le etichette della Marchesi Antinori sono state protagoniste di due serate dedicate alla stampa locale, una a Pechino ed una a Shanghai.
Strategia di lungo respiro, come detto, ma capace di portare l’intera gamma di Antinori in Cina passando per la porta principale, forte di un brand conosciuto e di connessioni commerciali solide.
Info: www.antinori.it