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Se l’ultimo Giro d’Italia ha vissuto uno dei suoi momenti clou tra le colline del Chianti Classico, al Tour de France il vigneto di Anjou “sfrutta” la popolarità della “Grande Boucle” per una campagna promozionale mai vista dedicata al suo rosato

Se l’ultimo Giro d’Italia ha vissuto uno dei suoi momenti clou tra le colline del Chianti Classico, nella “Chianti Classico Stage”, prima ed emozionante tappa dedicata ad un grande terroir del vino, dopo tante polemiche anche il Tour de France non è da meno. Se, infatti, ancora una volta, per un accordo triennale fino al 2017, vino ufficiale della corsa è il cileno “Bicicleta” di Cono Sur, nell’edizione 2016 i vignerons francesi si riprendono il posto d’onore. E mentre in ogni tappa, dalla partenza a Le Mont-Saint-Michel all’arrivo sugli Champs-Élysées a Parigi, il 24 luglio, nei villaggi del Tour è possibile assaggiare i vini delle Regioni attraversate dalla “Grande Boucle” in un Pavillon des Vins, nella terza tappa, di scena ieri, Vincenzo Nibali, Alberto Contador, Mark Cavendish, Andre Greipel e compagni hanno attraversato il vigneto di Anjou, Denominazione della Loira celebre per il suo rosato, accolti dall’enorme striscione (15 metri per 15 metri) con scritto “Bienvenue au Tour de France dans le vignoble Anjou Saumur” della Fvas - Fédération Viticole d’Anjou Saumur a Savennières, come racconta il magazine francese “Vitisphere” (www.vitisphere.com).
Come se non bastasse, la Fvas ha investito anche su una campagna di affissione di 35 manifesti di 8 metri quadrati lungo la strada e, nello spirito del Tour, nella distribuzione di articoli promozionali di ogni genere, dai palloni da spiaggia griffati “Coteaux du Layon” ai cappellini rosa come il rosato di Anjou: tutto, pur di attirare i curiosi e gli amanti del ciclismo nelle cantine del territorio, sfruttando l’enorme opportunità offerta dal passaggio della prima corsa ciclistica del mondo. Una presa di coscienza, quella dei viticoltori, che si è fatta largo anche come reazione alla polemica di qualche mese fa, quando fu annunciato il vino ufficiale del Tour de France, un’etichetta cilena, che lasciò a dir poco perplesso il mono del vino francese, “ricompensato” con il Pavillon des Vins ospitato all’interno del Village du Tour, e gestito direttamente dal Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine.

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