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Valorizzare i territori del vino puntando su qualità dei prodotti, sostenibilità dei vigneti, ma anche sulla bellezza del luoghi: ecco il protocollo d’intesa firmato oggi dal Consorzio del Prosecco Doc e dall’Università Iuav di Venezia

Italia
Valorizzare i territori del vino puntando su qualità, sostenibilità e bellezza, obiettivo del protocollo tra Consorzio del Prosecco Doc e Università Iuav di Venezia

Valorizzare i territori del vino puntando non solo sulla qualità dei prodotti e sulla sostenibilità dei vigneti, ma anche sulla bellezza del luoghi in senso più ampio, coniugando necessità produttive, estetica e rispetto dei paesaggi: ecco il senso del protocollo d’intesa firmato oggi dal Consorzio del Prosecco Doc (www.discoverproseccowine.it) e dall’Università Iuav di Venezia (www.iuav.it) che, coinvolgendo gli studenti universitari di architettura con l’intento di garantire formazione e strumenti necessari per approfondire la conoscenza di alcune zone che coincidono con la denominazione, pone al centro dell’attenzione la tutela del paesaggio in un territorio fortemente antropizzato come il nordest d’Italia, puntando anche sulla condivisione delle modalità per riqualificarlo.
“Il nostro Consorzio sta spingendo l’acceleratore nella direzione della sostenibilità - spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc - Lo dimostrano le ultime iniziative che vanno in questa direzione con determinazione e stanno raccogliendo crescente approvazione. Ma l’attenzione è massima anche nei confronti della bellezza del nostro territorio, patrimonio che va assolutamente preservato in quanto espressione della cultura e dell’identità di chi lo abita. In tal senso va inteso l’accordo di collaborazione che stiamo avviando con l’Università Iuav”.
“L’accordo fra l’Università Iuav di Venezia e il Consorzio di tutela Prosecco - dichiara Alberto Ferlenga, rettore Iuav - segna l’avvio di un dialogo tra due realtà che hanno a cuore la valorizzazione del territorio: sia dal punto di vista della formazione di strumenti e conoscenze indispensabili alla tutela del paesaggio, sia dal punto di vista dell’eccellenza produttiva”.

“La volontà che sta a monte di questo accordo - conferma Stefano Zanette - è quella di intervenire a favore di un territorio d’impareggiabile bellezza che l’intensa antropizzazione di questi ultimi decenni ha messo a dura prova. L’urbanizzazione e l’industrializzazione da un lato, le coltivazioni intensive dall’altro, hanno lasciato tracce profonde sull’ambiente. Siamo fiduciosi che sia possibile intervenire ricalibrando la presenza umana nel tentativo di armonizzarla con il paesaggio”.

Ma in questo contesto, chi parla di “allarme vigneti” riferendosi al Prosecco Doc, spiega il Consorzio, “esagera. I più recenti studi dimostrano che la presenza di vigneti atti a produrre Prosecco Doc gravano poco in termini di consumo del suolo. Le oltre 10.000 aziende che compongono il variegato mondo del Prosecco Doc contano vigneti per 23.250 ettari, spalmati su ben 9 province di Veneto e Friuli Venezia Giulia dove, con una superficie media aziendale sui 2 ettari, incidono con una quota inferiore al 3% della superficie agricola complessiva.

“Cooperare per lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione del territorio nel caso specifico - spiegano il Consorzio e l’Ateneo - potrebbe significare tener conto delle esigenze del mondo produttivo facendolo rapportare con lo spazio, inteso qui anche come paesaggio, anche grazie ai percorsi di studio dedicati alla tutela del paesaggio promossi da Iuav, ricordando che nell’antico sapere contadino c’era una grande saggezza che il protocollo, ponendo al centro del dibattito la cultura dei luoghi, vorrebbe far riemergere”.

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