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Consorzio del Morellino di Scansano e Fattoria di Mantellassi insieme per dare vita al progetto “Phenodrone”: droni e Information Technology per aumentare la vigilanza sui possibili focolai delle malattie della vite e così ridurre i trattamenti

A volte solo gli occhi, se pure attenti, dell’agronomo non sono sufficienti a scovare tutti i focolai di malattie che possono colpire un vigneto. Ma oggi, in epoca di viticoltura di precisione, esistono i mezzi per scongiurare eventualità del genere, grazie alle moderne tecnologie. Nel Morellino, e precisamente tra i filari della Fattoria Mantellassi, marchio storico della denominazione, hanno pensato di usare gli occhi artificiali di un drone, credendo nel progetto “Phenodrone”. Si tratta di un progetto tecnologico originato da una ricerca di Fabio Mencarelli, professore ordinario presso l’Università della Tuscia che già da una decina d’anni, con il suo team, sta lavorando alla riduzione dell’ozono in cantina allo scopo di limitare o eliminare l’uso dei solfiti nel vino. L’obiettivo prevede di mettere al lavoro un drone sentinella al quale verrà affidato il compito di tenere d’occhio i vigneti allo scopo di prevenire le malattie e così ridurre l’impiego di fitofarmaci e/o pesticidi.
“Per ridurre l’uso di pesticidi abbiamo puntato alla diagnostica precoce delle malattie - afferma il professor Mencarelli - grazie all’impiego della nuova generazione dell’Information Technology. Attraverso pc di dimensioni di una carta di credito, collegati a micro sensori e distribuiti capillarmente nei vigneti, si potranno rilevare per tempo malattie dei vitigni, stress della vite, tempi di maturazione dell’uva”. Consorzio del Morellino di Scansano e Fattoria di Mantellassi, insieme ad altre realtà produttive della denominazione, hanno preso sul serio il progetto perché la diagnosi precoce delle malattie del vigneto, e i tempestivi provvedimenti per eliminarle, è un punto fondamentale per l’ottenimento di vini più “puliti”.

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