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Dal boom di giugno 2011 ad oggi, il Bordeaux 500, l’indice dei vini top di Gironda del Liv-ex, il benchmark dei fine wine, ha vissuto un continuo saliscendi: bene i vini della Rive Droite, con Angelus al top, a picco i Premier Crus della Rive Gauche

Cinque anni fa, il Liv-ex 100, il benchmark dei fine wines, raggiunse il livello più alto di sempre, chiudendo, a giugno 2011, a 364.7 punti. Il Bordeaux 500, che traccia le performance di prezzo delle 50 etichette top di Bordeaux, mise a segno la sua performance migliore appena un mese dopo. Due momenti che hanno segnato il boom dei fine wine iniziato a metà del 2005, spinto dall’acclamatissima annata 2009 di Bordeaux, presentata nella primavera del 2010. Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti e, come ricorda il “Liv-ex Blog” (www.blog.liv-ex.com), le cose sono peggiorate fino a giugno 2014, con il Liv-ex 100 che, nel periodo, ha perso il 36% ed il Bordeaux 500 il 23%, rimbalzando entrambi, nell’ultimo periodo, del 10%.
Ma le performance di prezzo, a ben guardare, non sono state affatto uniformi: c’è grande disparità tra i diversi sottoindici del Bordeaux 500, con i Premier Crus della Rive Gauche che hanno pagato il prezzo più alto, mentre i top della Rive Droite hanno vissuto un declino relativamente più breve, ed in certi casi hanno addirittura continuato a crescere, mentre i Sauternes, cui è dedicato l’indice Sauternes 50, hanno vissuto una dinamica tutta loro, in discesa costante dal 2011 ad oggi. L’andamento dei prezzi dei singoli vini, del resto, ricalca quello dei sottoindici, e disegna un panorama diviso in due. Dei 50 vini presenti nel Bordeaux 500, 32 hanno perso valore, con la performance peggiore che si è rivelata quella di Duhart Milon, svalutato, da giugno 2011 ad oggi, del 45,5%, mentre solo 18 hanno vissuto un trend positivo, su tutti, Angelus, il cui prezzo è cresciuto, nel periodo, del 52,1%.

Tra i più performanti ci sono proprio le etichette della Rive Droite: 8 dei 15 vini presenti nella Bordeaux 500, infatti, sono cresciuti in questi 5 anni. Tra quelli della Rive Gauche, invece, il migliore è Calon Segur, che guadagna nelle quotazioni dell’indice il 38,4%, mentre tra i secondi vini dei 5 Premier Crus, l’unico a crescere è il Petit Mouton (+19,5%). Tra quelli che hanno fatto peggio, inevitabilmente, ci sono i vini che, nel periodo di massimo splendore delle quotazioni, erano cresciuti di più, a partire proprio dai Premier Crus e dai loro secondi vini, a partire dal -40,7% di Lafite Rothschild.
Tirando le somme, nei 5 anni passati dal momento di massimo splendore del Liv-ex ad oggi, ci troviamo con il Right Bank 100 ai suoi massimi livelli di sempre, mentre il Fine Wine 50 sta ancora cercando di risalire dai suoi livelli più bassi. Per quanto riguarda il futuro, bisognerà capire quanto gli investitori decideranno di puntare su Bordeaux, con la consapevolezza che il punto di partenza, per i big della Gironda, è assai diverso.

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