02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Qualcosa da migliorare c’è, ma il nuovo sistema di gestione del “vigneto Europa” basato sulle autorizzazioni per i nuovi impianti piace alla cooperazione di Italia, Francia e Spagna (oltre la metà del vino prodotto nei tre Paesi), riunita a Madrid

Italia
Piace alla cooperazione del vino europea il nuovo sistema di autorizzazioni per i nuovi impianti di vigna, anche se si può migliorare

Qualcosa da migliorare c’è, come sempre, ma tutto sommato il nuovo sistema di gestione del “vigneto Europa”, che nel 2016 ha visto la fine del regime dei diritti di impianto e l’inizio di quello delle autorizzazioni (nella misura massima dell’1% all’anno sugli ettari vitati di ciascun Paese), piace a chi rappresenta oltre la metà della produzione vinicola dell’Unione, ovvero il mondo della cooperazione di Italia, Francia e Spagna che, nei giorni scorsi, si è incontrata a Madrid.
“Il sistema certamente andrà perfezionato, ma ha dimostrato di funzionare perché ha saputo rispondere alle esigenze per cui è stato pensato, segno del buon senso che ha ispirato il nostro convinto no alla liberalizzazione degli impianti viticoli”, è il sentiment che è emerso dalla riunione che nella capitale spagnola ha visto riunirsi l’Alleanza delle Cooperative Italiane, la Confédération des Coopératives Vinicoles de France e le Cooperativas agro-alimentarias de Espana.
“Per il primo anno di applicazione abbiamo condiviso e sostenuto la scelta fatta dal nostro Ministero delle Politiche Agricole di implementare un sistema semplice, con un’attenzione però al meccanismo di salvaguardia della competitività della viticoltura regionale - ha commentato Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - che ha dimostrato anch’esso di funzionare. Allo stesso tempo abbiamo già avviato una riflessione interna con le nostre cooperative per capire quali miglioramenti introdurre per il bando 2017”.
“Il nuovo sistema autorizzativo costituisce un grande passo avanti rispetto alla decisione politica presa nel 2008 di liberalizzare il settore - ha ribadito Thierry Coste della Confédération des Coopératives Vinicoles de France e presidente del Gruppo di lavoro Vino del Copa/Cogeca - si tratta di un risultato importante che ha voluto guardare prima di tutto alla tutela delle specificità territoriali che caratterizzano la viticoltura europea. Nel futuro faremo di tutto per renderlo il più efficace possibile”.
Per Angel Villafranca, presidente di Cooperativas agro-alimentarias de Espana e padrone di casa dell’incontro, “il sistema autorizzativo ben si adatta al settore vitivinicolo e risponde perfettamente alle esigenze di mercato”.
Con 6.376 ettari di autorizzazioni per nuovi impianti, pari all’1% della superficie vitata nazionale, spiega una nota delle Cooperative, l’Italia sarà il Paese con la maggiore dotazione di nuovi ettari, che potranno essere impiantati di qui entro i prossimi tre anni, seguita dalla Spagna con 4.173 ettari, pari allo 0,43% della superficie vitata spagnola, e dalla Francia con 3.589 ettari, ovvero lo 0,45% della superficie vitata francese.
Ma nei pensieri della cooperazione vitivinicola europea non c’è solo la crescita dei vigneti, visto che a Madrid si parlato anche dei possibili meccanismi di stabilizzazione del mercato previsti dalla disciplina dell’Unione Europea in caso di crisi, tema sul quale le tre organizzazioni cooperative hanno deciso di ritornare nei prossimi incontri del prossimo autunno.

Focus - I numeri della cooperazione vitivinicola di Italia, Francia e Spagna
Alleanza delle Cooperative Italiane - settore agroalimentare

Le cooperative vitivinicole che fanno riferimento all’Alleanza delle Cooperative Italiane (www.alleanzacooperative.it/agroalimentare) sono 493 e rappresentano il 58% della produzione vinicola italiana. A queste cooperative aderiscono 179.000 soci, di cui 1 su 4 è donna. La valorizzazione dei soci è garantita da un livello medio di prevalenza mutualistica che si attesta ben oltre l’82%. In termini occupazionali, la cooperazione vitivinicola associata dà lavoro a poco meno di 8.700 persone, di cui il 67% è impiegato a tempo indeterminato. La quota femminile degli occupati è del 29%. Il fatturato aggregato delle cooperative vitivinicole dell’Alleanza ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro, di cui oltre il 42% è derivante da vendite sui mercati esteri.

Confédération des coopératives vinicoles de France - www.vignerons-cooperateurs.coop

La Confédération des Coopératives Vinicoles de France rappresenta 650 cantine cooperative, pari al 48% della produzione vitivinicola francese. In Francia il 65% dei viticoltori è socio di una cantina cooperativa.

Cooperativas agro-alimentarias de Espana - www.agro-alimentarias.coop
Cooperativas agro-alimentarias de Espana rappresenta 3.838 cooperative agroalimentari spagnole e più di un milione di soci, per un fatturato di oltre 26 miliardi di euro. Nel settore vitivinicolo, le 448 cantine cooperative associate producono circa il 60% della produzione vitivinicola spagnola.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli