02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Nel cuore della Toscana, la storia di Clause e Jeanette Thottrup, coppia di imprenditori danesi che, nel 2001, si è innamorata di un podere cadente, Borgo Santo Pietro, trasformato in un relais con ristorante stellato e, presto, un’azienda di vino

Italia
In Toscana, Borgo Santo Pietro, trasformato in un relais con ristorante stellato e, presto, un’azienda di vino

Dalla metà degli anni Ottanta, la Toscana è sempre stata tra le mete più amate dagli stranieri: prima fu il Chianti, diventato nel giro di pochi anni “Chiantishire”, buen retiro estivo di tanta alta società britannica, che ha imparato presto ad amare Montalcino e la Maremma. Oggi, però, più che terra di conquista, la Toscana è diventata il catalizzatore di investimenti importanti, proprio dall’estero, in modo particolare nel mondo del vino, come racconta l’acquisto di Dievole, nel 2013, da parte del miliardario argentino Bulgheroni, e decine di altri casi tra Chianti Classico e Montalcino, dove una delle sue aziende simbolo, Banfi, è nata e cresciuta grazie ad una proprietà americana. È qui, a metà strada tra Montalcino, Siena e Firenze, che sono metaforicamente sbarcati una coppia di danesi, Clause e Jeanette Thottrup, nel 2001, quando si sono imbattuti, per poi innamorarsene, in un podere decadente, Borgo Santo Pietro, a Chiusdino.

Un incontro perfetto, perché Clause e Jeanette, allora come oggi, sono a capo di una importante società che fa del recupero edilizio e del design il proprio core business, la PN Homes: il risultato, dopo lunghi lavori, è un relais di altissimo livello, nel circuito di Relais & Chateaux, con 15 camere, un ristorante da una stella Michelin, il “Meo Modo”, una Spa ed una scuola di cucina, oltre a 3 ettari di vigneto, un ettaro di orto e 4 di bosco, dove pascolano e vivono pecore, galline ed api, senza dimenticare il lato “urbano” del borgo, “Borgo in the City”, con un altro stellato, “La bottega del Buon Caffè”, nel centro di Firenze, dove sorgono anche un lounge bar ed un’enoteca (
www.borgosantopietro.com). E che, in questi giorni, raccontano le cronache, è stato teatro dei festeggiamenti del matrimonio tra il pilota finlandese della Ferrari Kimi Raikkonen e la modella Minttu Virtanen, celebrato nella vicina e storica Abbazia di San Galgano.
Un borgo d’eccellenza diventato, in pochi anni, una risorsa per tutto il territorio, su cui ricade un indotto diretto, sui fornitori principali, di 776.000 euro (dati 2015 forniti dall’azienda, ndr), con le spese per gli affitti a Chiusdino e dintorni, da parte dei dipendenti, che toccano i 55.000 euro, cui si aggiungono altri 33.000 spesi nei ristoranti del paese in provincia di Siena. Anche se il grosso arriva dalla sede italiana della PN Homes, di base proprio a Borgo Santo Pietro, che, tra il 2013 ed il 2015, ha generato un indotto, in subappaltatori fornitori, di quasi 12 milioni di euro, e nel prossimo triennio dovrebbe creare 150-200 posti di lavoro. Ed altri ne creerà il borgo stesso, perché il piano di sviluppo, per i prossimi 3 anni, prevede un’ulteriore espansione: le camere diventeranno 25, il ristorante gourmet punterà alla seconda stella Michelin, nasceranno una trattoria ed un ristorante vegano, il vigneto crescerà di altri 7 ettari e verrà costruita una cantina, per diventare un connubio perfetto tra alta gastronomia e vino. L’obiettivo è quello di portare il fatturato del relais a quota 10 milioni di euro nel 2018, con quello dell’azienda agricola a 1,43 milioni di euro e quello di Borgo in the City a 1,54 milioni di euro, per un totale di 115 dipendenti.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli