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Mentre in Italia è iniziata la vendemmia nei grandi terroir della spumantistica, Oltralpe per lo Champagne potrebbe essere una delle raccolte più scarse degli ultimi 30 anni e la regione delle più prestigiose bollicine fa i conti con gelate e botrite

Italia
Vigneti in Champagne

Mentre in Italia, con il primo taglio dei grappoli in Franciacorta, è iniziata la vendemmia nei grandi terroir della spumantistica tricolore, oltralpe per lo Champagne potrebbe essere una delle raccolte più scarse degli ultimi 30 anni, con la regione delle più famose e prestigiose bollicine al mondo conta i danni dovuti al brutto tempo ed alla botrite. Lo riporta “Decanter” (www.decanter.com), che ha raccolto il sentiment di alcune tra le più importanti maison, spiegando che, a detta dei vignerons, il periodo vegetativo della vite è stato uno dei più complicati addirittura dalla difficile annata del 1956. In primavera, insolite gelate hanno interessato la Côte de Bar, colpendo un quarto dei vigneti, e portando a perdite anche fino al 70% del potenziale raccolto nel periodo del germogliamento. Poi ci sono state le grandinate, come nell’Aube, e una vera e propria epidemia di muffe, tanto che, con rese stimate che, in media, potrebbero essere tra 25-30 quintali per ettaro, ben al di sotto dei 107 stabilite a luglio dal Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne (Civc), si prospetta la necessità di un’integrazione dalle riserve aziendali, come avviene negli anni più difficili. Nella Marna si parla di 80-85 quintali per ettaro, più in linea con i 72 quintali per ettaro stimati per l’intera regione.

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