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Il vino al centro dei rapporti tra la Cina e l’Occidente: al G20 di Hangzhou, il presidente Xi Jinping ha accolto i propri ospiti con le etichette di Chateau Changyu, e il premier Renzi ha brindato, con Jack Ma, al successo dell’operazione “9/9”

La Cina è pronta a spiegare le ali, l’apertura verso il mondo di Bacco è sempre più grande, e ormai non riguarda più solo una nicchia, ma un’intera classe sociale, quella della neonata medio borghesia, e politica. Già, perché al G20 di Hangzhou, di scena il 4 e 5 settembre, il presidente Xi Jinping ha accolto i suoi ospiti con un brindisi, e di vino ne è scorso tanto anche al consueto banchetto di benvenuto, bianco e rosso, rigorosamente cinese: Cabernet Sauvignon 2011 e Chardonnay 2012 dell’azienda simbolo del Paese, Chateau Changyu, fondata nel lontano 1892. Un ottimo viatico, specie per i rapporti commerciali con i partner europei, che nel vino hanno le proprie radici e, come nel caso dell’Italia, un importante leva produttiva.

Lo sa bene il premier italiano, Matteo Renzi, che, a pochi giorni dalla chiusura del summit internazionale, è tornato sui rapporti tra Italia e Cina proprio a partire dal mondo enoico: il 9 settembre, infatti, è andato in scena l’attesissimo “9/9”, il giorno dedicato dal colosso dell’e-commerce Alibaba al vino, con il “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival”, con l’Italia ospite d’onore e protagonista, con 50 cantine ed oltre 500 etichette (quasi tutte sold out, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi http://bit.ly/2cijL0N).
“Oggi - ha detto ieri Renzi dal palco della fiera del Levante di Bari - è il compleanno di un signore cinese che sia chiama Jack Ma, che ha creato un sito, AliBaba. Anzi, dire un sito è un po’ riduttivo, diciamo un luogo virtuale con cui non solo fa e-commerce, ma si immagina di accompagnare la straordinaria esplosione dei turisti e consumatori cinesi nel rapporto col mondo globale”. È grazie a Ma, ed al “9.9 Global Wine & Spirits Festival”, se “100 milioni di cinesi hanno acquistato una bottiglia di vino e 51 milioni di loro ne hanno comprata per la prima volta una. Le bottiglie proposte dalle cantine italiane, che erano due nell’aprile 2016 e sono diventate 50 con 500 etichette a settembre 2016, grazie al lavoro del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, hanno fatto quasi tutte sold out”.

“La settimana scorsa, prima del G20 - ha raccontato il premier - sono stato a trovare Jack Ma: l’avevo conosciuto da sindaco di Firenze, perché mi aveva proposto di fare alcune iniziative insieme, ci abbiamo lavorato, poi abbiamo siglato al Vinitaly di Verona un importante accordo ad aprile di quest’anno, su tutela e promozione del made in Italy agroalimentare. Gli ho detto: prendiamo un settore, il vino. E grazie al lavoro del Ministro Martina ci siamo focalizzati sul vino: il 9 settembre loro scelgono di presentare il vino alla loro piattaforma di consumatori, ed il 5 settembre abbiamo deciso di lanciare l’iniziativa pubblicamente, con un brindisi insieme con un grande vino toscano, il Tignanello”.

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