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I vigneti del Salento sommersi dalle piogge degli ultimi giorni: un danno enorme, che colpisce migliaia di agricoltori, a partire dai soci di Cantine Due Palme che, nel silenzio dei media, chiedono al Governo regionale l’esenzione dagli oneri fiscali

Italia
I vigneti del Salento sommersi dai nubifragi

La Puglia del vino sta vivendo un dramma di proporzioni enormi, le piogge dei giorni scorsi hanno letteralmente sommerso i vigneti del Salento, dove la vendemmia è entrata nel vivo solo da qualche giorno, e più dalle metà delle uve aspettano ancora di essere raccolte. Operazione che, dopo i 200 millimetri di pioggia caduti, diventa difficilissima, quasi impossibile, rischiando di mettere in ginocchio un’intera economia, fatta da migliaia di piccoli coltivatori, molti dei quali (1.000, per la precisione) sono soci della Cantine Due Palme, realtà cooperativa più grande della Regione e tra le più rappresentative d’Italia, che si è già attivata per chiedere alla Regione la sospensione delle tasse per tutti i viticoltori che hanno subito danni, appoggiata dall’ex assessore all’Agricoltura della Puglia ed oggi senatore Dario Stefano. Il tutto, duole rimarcarlo, nella quasi totale indifferenza del mondo della media, ancora distratto, dopo giorni, dalle vicende romane della sindaca Virginia Raggi, incapaci di dedicare all’emergenza ambientale ed economica pugliese anche un solo trafiletto.

Come detto, i primi ad attivarsi per fare pressioni sul Governo regionale, sono i viticoltori di Cantine Due Palme, per bocca del presidente Angelo Maci che, dall’assemblea straordinaria ieri sera a Cellino San Marco, ha annunciato l’intenzione di “chiedere al governo regionale l’esonero dagli oneri fiscali e contributivi per chi ha subito danni accertati dalle piogge”. Una sala gremita di contadini scuri in volto, non per le bruciature del sole della vendemmia, ma per l’incertezza che regna in attesa di contare i danni. “Siamo contadini e siamo figli della sofferenza - ha detto Maci - e ora dobbiamo rimodulare calendari di raccolta e attivarci per recuperare ciò che di buono riusciamo ancora a raccogliere”.

Ma è giusto anche avere un po’ di ottimismo, come fa Nicola Scarano, direttore tecnico e agronomo di Due Palme, tracciando un bilancio sulla raccolta assicurata fino a prima che iniziasse la perturbazione. Si parla di poco meno di 60.000 i quintali di uve già raccolte: più di 24.000 quintali di uve bianche, 20.000 quintali di uve internazionali, 7.500 quintali di primitivo doc. Sono al sicuro, nella sala per l’appassimento, anche 1.200 quintali tra negroamaro e primitivo, quella raccolta di qualità che assicura la base per la Selezione del Presidente (Selvarossa, 1943 ed Ettamiano). Ora il più grande nemico per i viticoltori colpiti dalla pioggia, caduta copiosa sin dal 6 settembre, è il tempo. “Le nostre stazioni dislocate tra i 19 comuni interessati - ha spiegato il Scarano - hanno registrato 200 mm di pioggia in soli 6 giorni: in sostanza, un terzo della pioggia che si registra in media in un anno intero. A questo si è associato l’alto tasso di umidità che ha contribuito alla formazione delle muffe grigie che danneggiano l’uva”. Bisognerà organizzarsi per la raccolta in qualunque modo, senza orari e con la massima velocità, facendo però a meno, in quasi tutte le zone colpite delle macchine vendemmiatrici, perché i terreni sono ancora troppo allentati.

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