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Ocm vino & promozione, si rischia il caos sulla graduatoria nazionale (30 milioni di euro): alcuni esclusi avrebbero presentato ricorso al Ministero delle Politiche Agricole, perché alcuni soggetti beneficiari non sarebbero in regola con i criteri

Italia
Incombe il caos sulla graduatoria nazionale per i fondi promozione Ocm Vino

Ad ora nulla è certo, ma potrebbe incombere il caos sulla graduatoria nazionale (resa nota alla fine di luglio, https://goo.gl/Dl3RO8) dei progetti finanziati con i fondi promozione dell’Ocm vino in mano al Ministero delle Politiche Agricole, che gestisce 30 milioni di euro sui 100 che ogni anno l’Italia ha nel plafond (70 sono in mano alle Regioni, ndr).
Il dicastero di via XX settembre, da quanto apprende WineNews, sarebbe alle prese con una serie di ricorsi presentati da diversi esclusi dalla graduatoria, secondo i quali alcuni dei beneficiari sarebbero raggruppamenti costituiti ad hoc poco prima delle scadenza del bando, ma in realtà contenenti al loro interno soggetti che già in passato erano beneficiari di altri Ocm, mentre la novità del soggetto proponente il progetto, unitamente alla novità del mercato obiettivo, erano tra i criteri di premialità più importanti del bando.

Criteri che, per altro, erano già stati messo in discussione da buona parte della filiera del vino che, in estrema sintesi, era più favorevole a poter dare continuità ad alcune delle azioni di promozione intraprese negli anni passati e che, è evidente, hanno contribuito in maniera importante ai risultati sempre positivi dell’export del vino italiano.

La questione, per ora, pare di natura amministrativa, e in prima istanza potrebbe essere risolta tra le mura del Ministero e di Agea - sempre che le verifiche riscontrino eventuali irregolarità nella documentazione dei progetti e nella compilazione delle graduatorie - con la pubblicazione di una graduatoria aggiornata. Ma è logico pensare che, in ogni caso, gli esclusi di oggi o quelli ammessi e potenzialmente esclusi domani, possano poi ricorrere alla giustizia ordinaria attraverso il Tar. Il rischio concreto, insomma, è che per una somma di responsabilità, tutte da accertare, l’utilizzo di fondi ingenti e tanto importanti possa subire ulteriori ritardi, anche per chi è in regola, se non essere bloccato aspettando i tempi della giustizia italiana che, purtroppo, non sono mai rapidi e certi.

Intanto, sul tema, l’Agea, pensa ad una proroga dei termini per i controlli precontrattuali previsti dall’iter di accesso ai fondi dell’Ocm Vino in vista della prossima scadenza del 12 ottobre, come riporta un lancio Ansa .

“Abbiamo ricevuto la documentazione ministeriale il primo settembre e stiamo pensando di concordare con il Ministero una ipotesi di proroga dei termini - ha detto il neocommissario dell’Agea Gabriele Pagliardini a margine dell’audizione in Commissione Agricoltura al Senato - l’idea è quella di costituire un gruppo di lavoro Agea-Mipaaf alla luce dei tempi di controllo che si sono compressi. Speriamo così di evitare la proroga che potrebbe incidere sul sistema dei progetti di promozione e valorizzazione del comparto vitivinicolo”.

Obiettivo è e resta non perdere i fondi comunitari per il settore.

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