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Sempre più “enoappassionati”, disposti a spendere e assetati di informazioni “dal basso”: ecco l’identikit dei consumatori di vino del domani degli Stati Uniti, secondo un sondaggio intergenerazionale condotto da Wine Opinions e dall’app Hello Vino

Italia
Il futuro del vino è nei giovani

Che il futuro, demograficamente parlando, sorrida al nettare di Bacco negli Stati Uniti lo hanno già indicato molteplici sondaggi e dati di vendita, ma col passare del tempo il profilo dei consumatori di vino a stelle e strisce definibili come “Millennials” (indicativamente racchiusi nella fascia demografica compresa tra i 21 e i 39 anni) si fa sempre più chiaro. E, a tratteggiarlo ancora più chiaramente, arriva ora un sondaggio, svolto dalla società di ricerche di mercato Wine Opinions e dallo staff dell’app Hello Vino, i cui risultati lasciano sempre meno spazio all’immaginazione.
Come riportato dal magazine “Forbes” (www.forbes.com), il sondaggio congiunto, che è stato presentato al pubblico nello “Annual Wine Industry Financial Symposium” n. 25 in Napa Valley, si è concentrato su una platea di 1.736 utenti di Hello Vino, e ha comparato le abitudini di consumo dei Millennials con quelle dei Gen-Xers, ormai di mezz’età, e dei “venerandi” figli del secondo dopoguerra, quei Baby Boomers grazie ai quali l’industria enoica statunitense ha prosperato per decenni. Avendo incluso nel campione i soli utenti dell’app, la possibilità che fossero consumatori regolari del nettare di Bacco era molto alta, e infatti il 95,3% di loro è indicato come consumatore “ad alta frequenza” (una o più volte a settimana) o “occasionale” (una volta a settimana, o da una a tre volte al mese). Inoltre - fatto notevole in un paese nel quale il passaggio alla maggiore età è tradizionalmente considerato l’approdo al consumo di bevande alcoliche, e dove il vino non gode di un sostrato culturale consolidato - il 55% dei Millennials di età compresa tra i 21 e i 25 anni ha consumato vino nel giorno del loro ventunesimo compleanno: una percentuale doppia rispetto a quella dei Millennials più in là con gli anni, e tripla rispetto ai consumatori di vino ultraquarantenni. Il dato segnala senz’altro un cambio di visione culturale in corso nel rapporto tra alcol e cittadini americani, specialmente se si considera che, secondo il sondaggio, dei tre gruppi principali di bevande alcoliche a disposizione sul mercato (birra, vino e superalcolici) è il vino ad avere i consumatori di più alta frequenza.
Passando ai dati di vendita, il sondaggio Wine Opinions-Hello Vino afferma che lo “sweet spot” per quanto riguarda un acquisto allo scaffale è compreso tra i 15 e i 20 dollari a bottiglia, con la fascia immediatamente inferiore (10-15 dollari) al secondo posto, e un quinto del campione ha dichiarato di non comprare mai vino sotto i 10 dollari a bottiglia. E ancora, le etichette sotto i 20 dollari sono sì meno del 6% del totale acquistato dai consumatori ad alta frequenza, ma la fascia demografica che “frequenta” maggiormente quel settore di prezzo, insieme agli ultraquarantenni, sono proprio i Millennials tra i 21 e i 25 anni di età, mentre quasi più di un consumatore su quattro (28%) esclude a priori bottiglie con un prezzo superiore ai 35 dollari - e questo indipendentemente dall’età o dal reddito disponibile. Per il consumo di vino al bicchiere, invece, un prezzo compreso tra gli 8 e i 10 dollari è considerato accettabile dai più, mentre il 34% ha dichiarato che una cifra superiore ai 15 dollari è decisamente eccessiva.
Nonostante il fatto che il campione fosse stato selezionato esclusivamente tra gli utenti di Hello Vino, infine, più della meta di essi ha installata sul proprio smartphone o tablet due o più app dedicate al vino: in un futuro sempre più prossimo, quindi, gli scaffali della grande distribuzione, non solo americana, saranno con ogni probabilità sempre più frequentati da persone che non cercheranno nelle retroetichette o nei cartellini del prezzo il fattore decisivo per l’acquisto, ma lo faranno tramite i molteplici database di recensioni diffuse messi a disposizione dalle community di queste app.

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