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Con una data in vista per l’avvio del processo di Brexit, arrivano le prime avvisaglie per il settore vitivinicolo internazionale (ed italiano): Diageo mette in esubero 120 lavoratori nel suo unico stabilimento italiano, a Santa Vittoria d’Alba

Forse quell’1% di calo del Pil tricolore previsto da fonti governative come conseguenza della Brexit è eccessivo, come alcuni osservatori hanno già notato: ma è sicuro che, con una data certa all’orizzonte, ovvero quel marzo 2017 annunciato dal Premier inglese May, i primi segni di “maltempo” economico all’orizzonte si stanno già riverberando sull’economia reale. E anche sul settore vinicolo internazionale e il suo indotto, come ci ricorda fin troppo tangibilmente la notizia riportata dal quotidiano “La Stampa” (www.lastampa.it).
Il colosso del beverage Diageo ha, infatti, annunciato che il futuro prossimo sarà tutt’altro che roseo per lo stabilimento ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba: 120 dei 430 dipendenti totali sono stati messi ufficialmente in esubero, e il processo di riorganizzazione aziendale si concluderà probabilmente entro la fine del 2017. Stop totale, quindi, all’imbottigliamento di vino che veniva svolto nello stabilimento per conto di Treasury Wine Estates, alla quale Diageo aveva venduto il comparto lo scorso anno per 600 milioni di dollari. Il contratto prevedeva sì che la produzione restasse in loco per due anni, ma era prevista anche la possibilità, per la nuova proprietà australiana, di disdire l’accordo con un preavviso di sei mesi. E così è stato, con la scelta di altri imbottigliatori - probabilmente proprio in Inghilterra, dato che, come già testimoniato dalla cronaca di oggi, c’è una sola direzione che è realistico prevedere per il valore della sterlina, ovvero in basso. Questo rende, almeno nel breve termine, molto più competitiva la manodopera britannica rispetto a quella europea. E tanto è bastato, dal punto di vista di Treasury Wine Estates, per decidere in tal senso. Ironia della sorte, lo stabilimento di Santa Vittoria d’Alba, l’unico italiano di Diageo, era il più performante dei 180 del gruppo - e in quanto tale aveva ricevuto un premio aziendale per questo nel luglio 2015. La decisione comporterà un abbattimento del 40% dei volumi complessivi lavorati, e, prevedibilmente, avrà conseguenze molto serie per sia per i lavoratori dell’impianto stesso che per quelli dell’indotto.

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