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La startup britannica Piaff Group mira a divenire la prima maison dello Champagne interamente “digitale”, tramite un sistema di vendita diretta ai singoli consumatori che la porterebbe, nel giro di cinque anni, a 350.000 bottiglie di produzione annua

La definizione di “prima e-maison dello Champagne” può sembrare pretenziosa, ma è questo, in sintesi, il claim che la startup britannica Piaff Group spera di potersi attribuire a breve - posto che si trovino investitori disponibili a investire un totale di 1,5 milioni di sterline nel progetto, che per ora è arrivato a 12.000 bottiglie prodotte tramite una collaborazione con la maison Mansard di Epernay.
Come riportato da “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), la prima annata di Champagne Piaff è pronta per la vendita, e il mese prossimo verrà resa disponibile ai consumatori newyorkesi: la carica innovativa del progetto è indubbia per un prodotto come lo Champagne, che finora è strettamente legato al tradizionale circuito di distribuzione e vendita internazionale. Resta da vedere quale sarà la risposta dei consumatori - che potranno acquistare lo Champagne Piaff direttamente con un’app - e soprattutto degli eventuali investitori, ai quali la società è disposta ad assicurare un ritorno sull’investimento dell’8% e diritto di prelazione sui diritti di equity della “e-maison” stessa.

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