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Un calice in memoria di Dario Fo, che, a Montalcino (1986), spiegava le origini comuni di vino (spesso presente nei suoi spettacoli) e teatro legate a Dioniso, disegnava etichette, e scriveva: “ Chi si ubriaca di vino cattivo è un cattivo ubriaco”

Vino e teatro hanno origini legate inscindibilmente al culto di Dioniso. “Il teatro, culto dell’ebrezza, del piacere e della festa che è sacralità e dissacrazione insieme, è rito e immolazione, alle sue origini, doveva legare collettivamente la gente, liberarla da angosce e tensioni. Era un momento di grande catarsi e liberazione, un momento per acquisire grande forza e carica emotiva. Anche oggi il teatro di valore tende ad agglomerare a creare collettività a sviluppare o sciogliere bisogni. Ed è una festa anche se magari si sviluppa in chiave tragica”. Parole che Dario Fo, uno dei più grandi maestri del teatro italiano dei giorni nostri, e artista a 360 gradi (Nobel per la Letteratura nel 1997), regalava al direttore di WineNews Alessandro Regoli, in un’intervista del 1986 a Montalcino, dove andava in scena con lo spettacolo “Mistero di Vino”.
Che è stata solo una delle tante incursioni dell’“eterno giullare”, legate alle tante forme artistiche che ha sperimentato. Cercando nel vasto materiale raccolto su www.archivio.francarame.it, curato dalla altrettanto celebre compagna di Fo, emergono articoli, scritti, riflessioni, dedicati a Bacco.
Dai tanti passaggi “enoici” del suo spettacolo più celebre, il “Mistero Buffo”, passando per etichette che lo stesso Fo (tra i fondatori del movimento mondiale di Slow Food, ndr) ha disegnato di suo pugno, da quella de “Il vino della Pace” della Cantina dei Produttori Cormòns nel 2001, a quella del Chianti Classico 2010 “Casanuova di Nittardi” di Fattoria di Nittardi. In un suo scritto del 1996, tra le altre cose, diceva: “Tutti gli dei del Mediterraneo e del Medioriente donano la creazione del vino agli uomini come premio alla loro saggezza e alla loro onestà ... Chi si ubriaca di vino cattivo è un cattivo ubriaco ... I disperati sono ubriachi abominevoli, sono i peggiori nemici del buon vino ... Bisogna sbronzarsi eccezionalmente e con rispetto del rito: solo nelle feste comandate!”.Solo alcuni dei passaggi enoici di una carriera eccezionale, vissuta tra comicità, satira e attivismo politico, con cui ci piace ricordarlo, nel giorno della sua dipartita.

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