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Dalla consulenza enologica ad una cantina-laboratorio capace di fare anche ricerca e sviluppo per le aziende d’Italia e del mondo con analisi, micro-vinificazioni e tanti servizi in outsourcing: ecco WineCircus di Roberto Cipresso, a Montalcino

Italia
Il “flyng wine maker” italiano per eccellenza, Roberto Cipresso

Una cantina-laboratorio innovativa in uno dei territori storici dell’Italia del vino, dove produttori di tutto il Belpaese e del mondo possono portare le loro uve per servizi in outsurcing di vinificazione, ma soprattutto di ricerca e sviluppo, per capire se il lavoro che stanno facendo può prendere anche altre strade, con analisi e micro-vinificazioni da valutare in pratica, e non solo in teoria.
Ma dove possono trovare anche il supporto di chi fa il consulente in tutto il mondo, da anni, e quello di importanti Università ed istituti di ricerca d’Italia, utile soprattutto in fase di start-up di un progetto vinicolo, quando si devono pianificare investimenti sostanziosi: tutto questo e non solo è “WineCircus” (http://www.robertocipresso.it/it-winecircus), il progetto del “flyng wine maker” italiano per eccellenza, Roberto Cipresso (attivissimo in Argentina e Brasile, e con progetti anche in Spagna, Armenia e California), alle porte di Montalcino, patria del Brunello.

“Un progetto che mette insieme il prestigio di una delle capitali del vino italiano come è Montalcino, dove è il nostro quartier generale, l’esperienza 30ennale mia e del mio gruppo di lavoro, e degli istituti che ci supportano, come le Università di Padova, Torino, Udine e Pisa e l’Istituto di San Michele all’Adige, a disposizione delle cantine di tutta Italia e del mondo. E qui oggi già arrivano uve dall’Abruzzo, dalla Sardegna, dal Veneto, dalle Marche, perché con la tecnologia si può garantire una qualità perfetta dell’uva anche dopo un giorno di viaggio. E qui passiamo dal fare non solo consulenza, ma anche e soprattutto ricerca e sviluppo”, spiega a WineNews lo stesso Cipresso, dal Brasile. Ma cosa fa, WineCircus?
“Mi sono reso conto che oggi il mestiere di winemaker consulente del vino è cambiato, come è cambiata la sua concezione. Un tempo era quasi una bandiera per l’azienda, oggi da molti è considerato quasi un male. Io ho scelto di continuare a fare questo lavoro con la solita filosofia, cambiando però i servizi offerti. WineCircus è una sorta di incubatore del vino italiano aperto a tutti, a tutte le aziende ed i produttori che vogliono confrontarsi con il loro lavoro e con quello di altri, portando qui le loro uve, per capire se possono avere anche espressioni diverse da quelle che hanno avuto fino ad oggi. Per sperimentare. E soprattutto, questa è la nostra forza, per capire cosa fare in fase di startup. Perchè per chi compra un’azienda o anche un solo pezzo di vigneto, per esempio, è bene capire da subito cosa può fare, cosa da quel vigneto può nascere, “misurando le uve”, anche per pianificare investimenti in macchinari, strutture e così via, che spesso sono economicamente importanti e che richiedono tempo per essere ammortizzati. Noi consentiamo, in sostanza, di “tirare il vigneto come un elastico”, capire anche come risponde il mercato a certi prodotti che qui possono essere vinificati e realizzati, e poi, in base a questo, uno può decidere che investimenti fare - perchè WineCircus offre, appunto, tutti i servizi più professionali per per la vinificazione, per l’affinamento, per il confezionamento e per la gestione delle spedizioni - tutto con la prova tangibile data da dati analitici delle uve e dal calice, sul tavolo, e non soltanto con ipotesi e teorie”. E con l’apporto, fondamentale, delle università e degli istituti di ricerca sul vino più importanti d’Italia: “qui abbiamo una foresteria dove c’è un continuo “turnover” di studenti che vengono, stanno qui e fanno e danno esperienza”.
Un progetto innovativo, spiega Cipresso, per il Belpaese: “cose simili ci sono negli Stati Uniti, in California, o a Montpellier, in Francia, ma qui in Italia “WineCircus” è il primo di questo genere. È la prima cantina-laboratorio che “pesa”, valuta l’uva prima di consigliare ad un produttore o ad un imprenditore quale strada prendere. Certo, è un progetto innovativo, partito qualche anno fa, e che ora sta vivendo la sua evoluzione. Perchè il mondo corre veloce, e dobbiamo cercare di stare sempre un passo avanti al futuro”.

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